20 apr 2016

RainbowRecensione: "Una luce accecante" di Renae Kaye.







A volte le cose che accadono per caso sono anche le migliori. Forse perché non ci si aspetta nulla di che. Il rapporto tra me e questo libro cade proprio in questa categoria. Lo comprai, a caso, due anni fa. E amore fu.
A primo acchito può sembrare una storia semplice. Una specie di Cenerentola dei giorni nostri in salsa queer. Ragazzo povero accetta lavoro come ‘governante’ nella magione di un riccone, se ne innamora e vissero tutti felici e contenti. Sì, all’apparenza, ma non serve grattare poi molto la superficie per vedere che sotto c'è molto di più. Enfasi sulla parola molto.
Jake è un ragazzo che ha rinunciato a molte cose nell’arco della sua relativamente breve e complicata vita. Non che se ne lamenti, anzi, prende tutto quello che la vita gli mette davanti con una determinazione e un senso del dovere non indifferenti. Jake è il più grande di quattro fratelli, tre sorelle minori avute da tre differenti padri e lui per la precisione. Ha una madre con una grossa dipendenza dal gioco e dall'alcool. A nove anni si occupava delle sorelle minori come se ne fosse lui la madre. Le ha cambiate, lavate, vestite, nutrite, spedite a scuola. Ha perso giorni e giorni di scuola quando erano ammalate. Ha sempre lavorato, fin da piccolo, per portare soldi a casa, levandosi – letteralmente – il pane dalla bocca per sfamare le sorelle. Quando sono cresciute, Jake le ha fatte studiare così tanto che ora la sorella di mezzo si sta per laureare e la più piccola, Maria, è all’ultimo anno di liceo e ha una carriera universitaria davanti a sé.
Per un po' le cose a Jake sono anche girate bene. Aveva un buon lavoro, un appartamento e perfino una macchina. Ma poi la sfiga ha iniziato a bussare alla sua porta e le cose sono precipitate sempre di più. Ha perso il lavoro, cambiato casa e venduto la macchina. Ma il nostro eroe non si è perso d’animo. Ora lavora ogni giorno dalle nove alle tre come governante e due sere a settimana più i week-end in un bar come tuttofare.
E Patrick, o come lo chiamerà Jake prendendolo affettuosamente in giro, Patti-cake? Lui è cieco dalla nascita a causa della dedizione materna alle droghe anche in gravidanza. Viene abbandonato in ospedale e ha la fortuna di venir adottato da Max, un facoltoso e influente uomo che non ha mai sentito la necessità di una relazione stabile, ma che a un certo punto ha sentito il bisogno di una discendenza. Patrick è l’uomo giusto al momento giusto. A Max non è mai importato nulla della cecità di Patrick e lo ha educato e cresciuto nel migliore dei modi. Ha potuto frequentare le scuole migliori prendendo un dottorato in chimica. Sì, Patti-cake fa un lavoro che per me (nerd chimica) è un sogno: è un naso. Essere naso è un dono di pochi, è una di quelle persone che riescono a percepire qualsiasi odore e riconoscerlo fra mille; queste persone sono estremamente preziose nel settore cosmetico e soprattutto nella preparazione di profumi.
Non è che sia tutto oro ciò che luccica nella vita di Patrick. Come lui stesso dice ha molte più difficoltà nell’interazione con il prossimo rispetto a una persona “normale”, e da adolescente essere cieco e gay gli ha creato non pochi problemi nella ricerca di un po' di calore. Poi, quando finalmente crede di aver trovato quella persona, questi si rivela un cretino che gli fa diminuire ancora di più la fiducia in sé e nel rapportarsi col prossimo, dicendogli di vergognarsi a dover uscire con uno come Patrick.
Come datore di lavoro Patrick è una persona molto esigente, un po' per pignoleria e un po' per obbligo logistico. Vuole che le cose vengano messe esattamente dove lui dice, che la spesa venga etichettata e riposta nel suo posto. E la cosa ha anche un senso dato che, da non vedente, non può sapere dove sono le cose se prima la cosa non è decisa da lui a tavolino. A causa di questa pignoleria il numero di governanti che hanno lavorato per Patrick sono un numero importante, inversamente proporzionale alla durata dei loro incarichi. Jake è l’ultimo di questa lista.
Le interazioni tra datore di lavoro e impiegato, almeno fino al momento di svolta, avvengono tramite bigliettino. Patrick ogni mattina ne lascia uno in lavanderia in cui c'è scritto quello che vuole venga fatto nell’arco della giornata. Le prime volte Jake svolge solo le sue mansioni, poi inizia a rispondergli e da quel momento nasce uno scambio di battute e di interazioni tali che fanno pensare a Jake che il suo datore di lavoro sia il suo Patrick. Pur non avendolo mai visto.
Poi, un giorno, Patrick sta male, ha febbre e raffreddore, e un naso tappato non serve a un naso di mestiere. E fu così che Jake conobbe Gregor, il cane guida di Patrick e il suo padrone. Semi nudo. Che girovaga febbricitante per casa come uno zombie. Zombie ma figo.
Da quel momento tra i due nasce un sincero rapporto di amicizia prima e amore poi. Perché Jake non lo ha mai trattato come un invalido, o come uno fatto di cristallo. No, Jake ha fatto quello che ha sempre fatto per tutta la sua vita con le persone che lo circondavano e a cui teneva: ha adattato la sua vita alla situazione corrente.
Questa non è solo una storia di due persone che si conoscono, si piacciono, si frequentano e vivono felici e contenti. È la dimostrazione che la dedizione, la costanza e l’affetto possono dove molto ha fallito. È la dimostrazione dell’amore di un ragazzo per la sua famiglia.
La descrizione che la madre di Jake da a Patrick del figlio secondo me è molto bella e spiega a perfezione come sia Jake:
[...] “Ho sempre pensato a Jake come a un pianeta. So che può sembrare strano, ma cercherò di spiegartelo. Un pianeta gira attorno al sole. Il sole si limita a restarsene lì e non fa niente, mentre il pianeta fa tutto il lavoro, ruotando costantemente attorno a esso. Per me, le ragazze sono il sole e Jake gira senza sosta attorno a loro. La sua vita è dedicata a loro. Non fraintendermi, non che sia inferiore, è solo che lui è un pianeta e quindi è differente. Ha bisogno di girare attorno a qualcosa. Senza il sole, non riceve la luce; senza sole, verrebbe semplicemente scagliato nello spazio. Il sole lo tiene ancorato.” [...]
È anche la storia di una madre persa, una madre che sa di non aver fatto nulla per i figli se non creare casini, sa di non valere niente e che se tutto non è andato a catafascio è solo grazie a Jake. Ma è anche una madre che ha capito i suoi errori e fa al figlio il regalo più prezioso. Un regalo che mai avrebbe immaginato di poter ricevere.
Questa è la storia di due persone diverse, con un background famigliare diverso, ma che si rispettano e completano a vicenda. Patrick da a Jake un futuro, quello che ha sempre voluto fare nella vita, gli dà una casa, amore, sostegno e comprensione. Dal canto suo Jake da a Patti-cake la libertà. La libertà di vivere, finalmente, la propria vita. La libertà di viaggiare, perché sa che i suoi occhi – il nostro Jacob – penseranno alla sua sicurezza. La libertà della normalità, perché sa che non verrà preso in giro se per sbaglio rovescerà un bicchiere. La libertà di non preoccuparsi della sua cecità perché nel grande schema delle cose non è così importante; certo è un impedimento, ma non una montagna insormontabile.
Ma è soprattutto la storia di un ragazzo che ama le proprie sorelle e la propria madre, di un fratello che fa di tutto per gli altri, che si piega agli altrui voleri ma che non si fa mettere i piedi in testa. Che appena qualcuna delle sorelle alza un po' la cresta fa recitare loro la verità.
Sei il miglior fratello maggiore di tutto il mondo. Sei forte e bello e intelligente e sagace. E hai sempre ragione. Non avrei potuto chiedere un fratello migliore di te e questa è La Verità.
Un libro molto bello, ironico, divertente, sensuale, coinvolgente.
È per questo che il mio voto è di 5 arcobaleni.

P.S. Devo specificare che questo libro l'ho letto in inglese, quindi il nomignolo Patti-Cake sarà diverso nella versione italiana. Peccato, perché preferisco di gran lunga l'originale alla traduzione.

May the multicolor be with you


***

3 commenti:

  1. l'ho appena letto e devo dire che sono assolutamente d'accordo con la tua opinione ...è veramente molto bello... i due protagonisti diversi tra loro per esperienze di vita si completano .... anche io sono rimasta colpita dalle parole della madre di Jake, profonde e dolcissime che lo rappresentano perfettamente ...bello davvero

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  2. l'ho appena letto e devo dire che sono assolutamente d'accordo con la tua opinione ...è veramente molto bello... i due protagonisti diversi tra loro per esperienze di vita si completano .... anche io sono rimasta colpita dalle parole della madre di Jake, profonde e dolcissime che lo rappresentano perfettamente ...bello davvero

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  3. Oooooow, devo assolutamente aggiungerlo alla mia wishlist! *^* Sarà sicuramente una delle mie prossime letture!!

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