15 apr 2016

RainbowRecensione: "Un compagno tenace" di Toni Griffin.


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Secondo capitolo sui maschioni Holland. Questa volta il protagonista è l’alfa del branco, quella montagna di 1,90mt muscolosa e tatuatore di Alex. È anche, soprattutto, il libro su Jase, miglior amico di Brian. O per meglio dire è un libro sul superare eventi traumatici e sul saper aspettare.
È più una maledizione o una benedizione quando, dopo che ti è crollato il mondo addosso e non hai più fiducia in nessuno, men che meno in te stesso, incontri il tuo compagno?
Jase sinceramente non lo sa. Certo, come ogni mutaforma sapere di aver trovato il proprio compagno, la metà mancante della sua anima, è motivo di giubilo. Ma doveva proprio succedere nel periodo più schifoso nella storia di tutti i periodi più schifosi? Era appena riuscito a risollevarsi quel minimo indispensabile per raccattare i suoi averi e andare da Brian invece di mettersi in posizione fetale e nascondersi al mondo, quando arriva da Bri e viene, letteralmente, messo ko da un armadio a 4 ante semovente che risulta essere il suo uomo.
Cos’è successo a Jase? Facile immaginarlo, ma non aspettatevi conferme. Perché per Jase raccontare tutto a voce alta è stato un processo lungo, difficile e catartico.
Mi è piaciuto molto Alex. Certo, è il maggiore dei fratelli, l’alfa, quello con un po' più di sale in zucca, ma è stato comunque confortante vedere che non si è comportato, nemmeno di sfioro, come quel zuccone imbecille di Mason.
Le cose che mi sono piaciute di più del libro sono state proprio queste. Lo SPT (Stress Post Traumatico) di Jase non si è risolto in due giorni. Ci ha messo settimane solo per poter stare nella stessa stanza con il solo Alex, sopportare che Alex gli stesse più vicino e dividere tutti i pasti e interagire con tutto il clan Holland altro tempo. Per quanto il riconoscimento di avere un compagno sia stato immediato, la conoscenza, la fiducia e l’affetto non lo sono stati. Jase si è aperto poco alla volta, con molti sforzi e con molto dolore e questo lo si è percepito.
Tutto rose e fiori? Certo che no! Riuscirei a trovare difetti ovunque e questo libro non ne è di certo privo.
A me piacciono i libri dove si stanano e si giudicano i cattivi, mi piace che ci sia un confronto- scontro e mi piace che i buoni festeggino sul cadavere ancora caldo del cattivo di turno. Adoro la vendetta, adoro quando i torti vengono ripagati.
Questo libro una soddisfazione non me la da. Cosa succede è accennato, come se non fosse importante mentre per me era il fulcro della storia. Avrei tolto qualcosa? No, avrei semplicemente allungato un po', non serviva moltissimo, ma un qualcosa per cui Jase potesse metterci una pietra sopra e considerare la faccenda chiusa definitivamente. Non che abbia un finale aperto, è che non ha dato questa soddisfazione a noi lettori.
Pecche da frustrazione per mancata vendetta a parte, il libro è godibile, scorrevole, coinvolgente, leggero sì, ma la leggerezza non ha una connotazione negativa. È per questo che il mio voto è di 4 arcobaleni.


May the multicolor be with you

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