2 mag 2016

RainbowRecensione: "Il ritorno" di Brad Boney.






Ci sono sentimenti che vanno al di là dello spazio e del tempo. Un filo che unisce generazioni diverse e che accomuna le persone più impensabili. Un sentimento che non ti delude mai, che dà sempre spunti nuovi, che mantiene le aspettative, che fa battere il cuore, ridere, piangere, struggere e sognare.
La musica.
È la musica la grande passione di Robert, Michael, Paul; la musica la grande aspirazione di Hutch; scrivere di musica il lavoro (futuro) di Marvin e Stanton. La musica è stata l’aggregante che ha unito le loro vite. Un concerto, quello del boss a casa sua, nel Jersey, a far innamorare nel lontano 1981. La canzone di apertura del concerto a cambiare per sempre la vita di Stanton. Thunder Road.
Musica è ciò che tiene uniti Topher, Robin, Maurice e Paul. È il loro essere band a farli fuggire dal paesino di 370 anime in cui vivevano e a farli trasferire ad Austin. La passione per la musica li ha fatti diventare una famiglia. Un concerto, quello del boss al festival South by Southwest, porta Topher nella giusta direzione per quella che sarà la sua vera vita. La canzone di chiusura, prima dei bis, la chiave di volta. Thunder Road.

I veri protagonisti sono due e non sto parlando di persone fisiche. Sono l’amore e la musica.
L’autore ci pone di fronte una storia che non ha fine, una intensa, struggente, devastante epopea di musica, amore e disperazione. Ci fa vedere che se l’amore esiste, quello vero, con la A maiuscola, quello declamato da Platone e la metà della mela mancante, allora amore sarà. Al di là degli errori umani, delle avversità della vita, di malattie, pregiudizi e preconcetti che possono allontanare le persone. Se non sarà ora, sarà in un altro tempo e luogo. Se c'è amore allora le due anime si troveranno. In un modo o in un altro. Come Brendan e Trent. O come Robert e Michael.

Ci è stato chiesto se questo fosse un continuo de “Il nulla di Ben” e la risposta è no. È “Il nulla di Ben” essere un tassello di questa storia. Viene raccontato un prima, un durante e un dopo. Ben, Travis, i ragazzi, Colin, fanno tutti parte della storia. Le loro vite sono intrecciate a quelle di Stenton, Hutch, Topher, agli amici di Hutch e a quelli di Topher.
La storia inizia negli anni ’80 a Fire Island. Inizia splendidamente e finisce nel peggior modo possibile. Data e luogo dovrebbero far capire molte cose. Per poi riprendere nel 2010 a Austin e chiudere dove tutto era iniziato. Come tutto era iniziato. In fila, di schiena, guardando il mare, con Topher che si gira e manda un bacio a Stenton.

È un libro intenso, avvolgente, complicato da sintetizzare, che spacca il cuore. Ma è anche un libro sulla speranza, sulla forza dell’amore e sul destino.
E dato che la musica è il fil rouge vorrei chiudere con una frase di una delle canzoni d’amore più belle. Compagni di viaggio di Francesco De Gregori:

Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai.
Potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai.

Il mio voto è di 5 arcobaleni.



May the multicolor be with you

***


3 commenti:

  1. Bellissima recensione. Proprio quelli che avrei voluto dire io. Anche io ho scritto che mi ha spaccato il cuore in un'altra recensione, l'ho trovato meraviglioso proprio perché tratta l'amore in luoghi tempi e persone che sono diverse ma alla fine le stesse. Meraviglioso. Chissà se un giorno ne faranno un film. Meriterebbe davvero.

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  2. Bellissima recensione. Proprio quelli che avrei voluto dire io. Anche io ho scritto che mi ha spaccato il cuore in un'altra recensione, l'ho trovato meraviglioso proprio perché tratta l'amore in luoghi tempi e persone che sono diverse ma alla fine le stesse. Meraviglioso. Chissà se un giorno ne faranno un film. Meriterebbe davvero.

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  3. Concordo, questo libro è in inno all'Amore e alla Musica che possono trascendere lo spazio e il tempo. Bellissima recensione complimenti!

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