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“Caccia all'uomo” è
la prima opera M/M che ho letto di Minerva Stevens e devo dire che
sono rimasta davvero sorpresa e con la voglia di leggere altro di
questa autrice italiana.
Ryan è scappato dalla
propria città, da una delusione d'amore e da una famiglia che non
capiva realmente che l'amore è sempre
amore anche se declinato
secondo orientamenti sessuali diversi. Ma il passato lo viene a
cercare nel posto dove si nasconde in Canada. I suoi genitori infatti
organizzano una festa per la vigilia di Natale, e lui è caldamente
invitato, per poi scoprire che alla cena sarà presente anche il suo
ex, Connor. La sua linguaccia lo mette nei casini quando accetta
l'invito e dice che sarà accompagnato dal suo attuale ragazzo. Ma
c'è un grosso problema: Ryan non ha un ragazzo ed è un inetto
quando si tratta di relazioni sentimentali e vita sociale. Quindi
dopo tentativi fallimentari e alquanto comici si trova un mentore
davvero sexy, Jerome.
Jerome diventa come Will
Smith in Hitch: una specie di maestro di seduzione per Ryan. Ma
entrambi non hanno messo in preventivo la forte attrazione fisica che
provano l'uno per l'altro.
Posso dire con certezza di essere innamorata dell'autore impacciato nella vita reale ma a proprio agio con la propria fantasia e idee. Quando poi inizia a parlare con i personaggi credo di essermi innamorata di questo ideale di scrittore.
Anche se la conclusione
della loro storia è prevedibile essendo un romance M/M, lo
svolgimento non lo è per nulla. Ryan e Jerome non sono la classica
coppia da amore incondizionato dopo tre giorni, si stuzzicano e sono
divertenti nei loro difetti, come lo sono anche le insicurezze e la
goffaggine di Ryan. Purtroppo a ostacolare un epilogo romantico per
loro c'è il fatto che Jerome è un musicista in procinto di firmare
un contratto con una casa discografica con conseguente tour. Oltre
alla stupidità del maestro di seduzione.
Il libro potrebbe dare
l'idea della tematica di Natale, ovvero della riconciliazione con il
passato e del miracolo romantico ma in realtà per me rappresenta la
tematica della rivalsa. Ryan, anche se in poche pagine, ritrova se
stesso, la propria sicurezza e la consapevolezza che si deve essere
forti prima di tutto come singola persona.
L'unica pecca di una
narrazione scorrevole, leggera e frizzante è la lunghezza del
racconto.
Troppo corto per i miei
gusti perché si sacrificano alcune dinamiche tra i due protagonisti
che avrei voluto vedere più approfondite. Le scene intime non cadono
mai nel volgare e sono molto coinvolgenti ma anche queste con qualche
pagina in più avrebbero potuto essere più dinamiche e raccontare di
più dei personaggi.
Il mio voto finale è di
quattro arcobaleni per un raccontino che può scaldare il cuore di
una fredda sera d'inverno.
Morsi&Stritolamento da Bubbetta.
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