SCHEDA LIBRO QUI |
RECENSIONE
Quando
la nostra amata – ma anche no! - Boss mi ha affidato questo
romanzo, lo ha fatto senza darmi indicazioni sulla trama. Io ho visto
che era edito Triskell e sono andata sul sicuro: sarà di certo
stupendo! Poi ho dato un'occhiata alla sinossi e... BDSM!
Noooooooooooooooooooooo!
Avete
capito bene: non mi piace il BDSM. O forse dovrei dire che non ho mai
trovato nessun romanzo che mi piacesse?
D'altro
canto, dopo solo tre pagine ho trovato questa citazione:
«Lo
capisci che vuole solo farmi diventare il suo cucciolo, vero?
Potrebbe essere tutta una tattica malata per farmi rimanere da solo
con lei nel bel mezzo della foresta. Potrebbe finire come in quel
romanzo di Stephen King. Vuole rapirmi e farmi diventare il suo
pattinatore personale! Mi costringerà a esibirmi solo ed
esclusivamente per lei! Se non lo farò, mi taglierà un piede.»
Insomma,
è King! Ho deciso di correre il rischio e buttarmi nel romanzo.
Matty
è uno dei migliori pattinatori al mondo. Durante le ultime Olimpiadi
si è fatto male e ora deve raggranellare abbastanza denaro per poter
pagare allenatrice, coreografo, costumi e tutto ciò che gli serve
per vincere la medaglia d'oro. Solo questo è importante: il gradino
più alto del podio olimpico. Perché? Per la sua gloria personale e
al tempo stesso per ripagare la sua famiglia di tutti i sacrifici che
ha dovuto fare. Per raggiungere il suo obiettivo accetta di fare da
house-sitter/custode alla casa di una sua ricca fan.
Dove?
In qualche posto sperduto nel bel mezzo del Montana.
Matty
è uno di quei gay tutto lustrini e gloss, e suda freddo all'idea
delle camicie di flanella dei cowboy, ma come ho detto è disposto a
tutto per la sua carriera.
È
qui che incontra Rob, il suo sexy vicino di casa, allevatore e padre
di un ragazzino particolarmente dotato nel pattinaggio. Credete che,
con un figlio, Rob sia etero? Beh, di certo Matty lo crede! È un bel
colpo, per lui, scoprire che si sbaglia, e di grosso.
La
loro relazione si sviluppa senza grossi scossoni. Non ci sono i
tipici drammi da romance, ma questo succede solo perché il loro è
un amore a termine: Matty rimarrà alcuni mesi, per poi ripartire e
dedicarsi alla sua carriera.
A
mano a mano che cresce il suo amore per Rob, cresce anche il panico
all'idea di lasciarlo. Specie quando il bel vicino sfodera sul
ragazzo le sue arti da Dom, liberando Matty della convinzione di non
meritare la vittoria – almeno per un po'.
Matty
si sentiva come se il suo corpo fosse andato in mille pezzi e poi
fosse stato ricomposto. Stava quasi per chiedere se si vedevano le
cuciture. Gli altri l’avrebbero saputo?Dandogli una sola occhiata,
avrebbero capito che era stato ricreato dal nulla?
Questo
è un romanzo lungo, che si prende i suoi tempi per arrivare dove
vuole. È anche complesso, pieno di temi che vanno al di là della
semplice storia d'amore.
La
carriera di Matty come pattinatore, che è a tanto così
dall'ossessione, e tutto ciò che questo comporta: gli allenamenti
massacranti, i dolori, il digiuno costante, la perdita di una vita al
di fuori del ghiaccio. La dieta severissima, in particolare, è stata
una sorpresa: vedere questo sportivo, che dovrebbe essere l'epitome
di vita salutare, che si affama e vede in modo completamente distorto
il proprio corpo.
La
psicologia dei due personaggi: Rob che cerca di aiutare gli altri a
guarire, con tutte le armi che ha, comprese corde e frustini, e
Matty, che definirlo un casino è riduttivo. È lui il narratore
della storia, e forse proprio per questo colpisce di più.
E
infine lui, il BDSM, mio dramma personale.
Vedete,
di solito nei classici romanzi con BDSM, siano essi M/M o M/F, si
passa da 0 a sonda uretrale nel giro di 20 pagine. E a me non piace!
Se si parlasse di sub “professionisti” potrei capirlo. Ma tu,
persona che fino a ieri stava benissimo con i rapporti vaniglia, non
puoi avere un orgasmo alla sola idea di un plug anale!
Questo
romanzo non è così. C'è una lentissima progressione nel BDSM,
partendo dal semplice sesso rude, per arrivare a scene da brividi.
Non entro nello specifico, dovete leggere. Vi dico solo che prima,
nella mia mente, non ho mai dato la sufficienza a un romance BDSM, e
invece a “La stagione dell'allenamento” assegno 4 arcobaleni e
mezzo!
Da
un lato un romanzo difficile, che parla di perdere l'amore per
inseguire il proprio sogno, e pregare che questo sogno non si tramuti
in incubo, e dall'altro un esempio magistrale di come si dovrebbe
affrontare il BDSM nei romanzi: a piccoli passi, lasciando il tempo
ai personaggi per abituarsi al marasma di cose che lo scrittore gli
fa fare.
Pinkie
***
Nessun commento:
Posta un commento