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Bentrovati
con la rubrica “Calmes, un po' ti amo e un po' ti odio”. Andiamo
a vedere da che parte pende l’ago della bilancia.
Vince
è uno studente universitario che vuole prendere una laurea in
ingegneria-biologia-genetica per creare una pianta che eliminerà la
fame del mondo. Una specie di miss Italia, ma intelligente e
risoluto. E maschio.
Il
ragazzo viene da una famiglia idilliaca: all’ultimo anno del liceo,
viene serenamente scaricato da madre e patrigno e si stabilisce dalla
famiglia di Matt, suo migliore amico. La versione ufficiale è che,
causa lavoro, si devono trasferire e, non volendo far cambiare scuola
al figlio l’anno del diploma, danno la patria potestà ai genitori
di Matt. La versione ufficiosa è che Vince ha fatto coming out e i
genitori gli hanno augurato di finire all’inferno, se non si fosse
pentito di essere un abominio. Simili genitori è meglio perderli che
trovarli, anche perché i genitori di Matt sono l’esatto opposto e
lo sosterranno sempre.
Giunti
all’università Matt, che doveva condividere un mini appartamento
con Vince, conosce una ragazza e si trasferisce da lei, mollando a
Vince tutte le spese di casa. Così il povero Vince si ritrova a
dover studiare e lavorare full time in una copisteria. È scorbutico,
saccente, caustico e sempre con la risposta pronta.
Il
coprotagonista, o meglio, quello che sarà il lui di Vince, lo
conosciamo una sera, quando si presenta in copisteria all’ultimo
minuto per farsi stampare il materiale che, il mattino dopo, avrebbe
dovuto consegnare per un esame. Se state pensando “ma svegliarti
prima ti pareva così brutto?” avrete espresso lo stesso pensiero
di Vince, che lo mette alla porta consigliandogli di andare in
un’altra copisteria, aperta tutta notte, e sperare che almeno loro
abbiano un po' di tempo. Il lui in questione è Carson.
Descritto
da tutti come super figo, super famoso, super ricco e super astro
nascente del football. Di Carson non conosciamo idee, opinioni,
sappiamo che è etero, però è un anno che sbava dietro a Vince.
Tenta mai di avvicinarlo? No. Ha problemi col fatto che sbavi dietro
a un uomo? No. Fa qualcosa per cambiare questa impasse che dura un
anno? No. Almeno finché non lo bracca in un camerino e gli fa
un’approfondito esame alla trachea. Con la lingua. E poi, anche se
succedono cose che ridurrebbero frignante gente più grossa, più
matura e più scafata, a lui va bene tutto, perché è innamorato di
Vince e ora lui è suo.
Avete
capito che l’ago della bilancia è teso spasmodicamente verso il
“ti odio!!!!”. La lettura di per sé non è poi così malaccio,
sono poche pagine e si fanno leggere volentieri. Certo, hanno lo
spessore di un foglio A4, di quelli a grana fine, ma non è che si
possa sempre e solo leggere libri profondi. No, non è per questo che
non mi è piaciuto.
Non
mi è piaciuto perché Mrs Calmes è ricaduta in uno dei suoi errori
più comuni. Descrivere per filo e per segno uno dei due
protagonisti, farlo apparire come un cavaliere nella sua scintillante
armatura senza macchia e senza paura – anche se è un piccolo
stronzetto pieno di sé – che tutti amano, vogliono e a cui fanno
il filo, gay, etero o donne che siano e l’altro... Una bambola
gonfiabile semovente che però, fatalità, è sempre quello a cui
cambia la vita e che deve accollarsi i danni collaterali dello stare
con Mr Perfezione.
È
un errore che fa spesso è che mi manda ai pazzi. Ma forse è anche
per questo che continuò a leggere i suoi libri, per vedere se alla
lunga mi vincerà per sfinimento o se si renderà conto che forse,
per rendere il rapporto un filo più paritario, sarebbe il caso di
fare entrambi i protagonisti un po' più profondi.
Vi
sconsiglio di leggerlo? Certo che no, però dovete prenderlo per
quello che è: una lettura veloce e non impegnativa, scritta molto
bene.
È
per questo che, con mio sommo dispiacere, questa coppia, ma
soprattutto Vince, si meritano 3 arcobaleni.
May
the
multicolor
be
with
you
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