12 mar 2016

DragWeek: "Recensione: The Queen & the Homo Jonk King - TJ Klune".

E così il nostro viaggio nei lustrini si è concluso, miei cari rainbow-adepti! Sabato è giunto, e con lui l'ultimo articolo. Una chicca, qualcosa di speciale che in molti stanno aspettando con ansia. Tanta ansia...




SINOSSI:

Do you believe in love at first sight?
Sanford Stewart sure doesn’t. In fact, he pretty much believes in the exact opposite, thanks to the Homo Jock King. It seems Darren Mayne lives for nothing more than to create chaos in Sandy’s perfectly ordered life, just for the hell of it. Sandy despises him, and nothing will ever change his mind.
Or so he tells himself.
It’s not until the owner of Jack It—the club where Sandy performs as drag queen Helena Handbasket—comes to him with a desperate proposition that Sandy realizes he might have to put his feelings about Darren aside. Because Jack It will close unless someone can convince Andrew Taylor, the mayor of Tucson, to keep it open.
Someone like Darren, the mayor’s illegitimate son.
The foolproof plan is this: seduce Darren and push him to convince his father to renew Jack It’s contract with the city.
Simple, right?
Wrong.

TRADUZIONE:

Credete nell’amore a prima vista?
Sanford Stewart di sicuro no. In realtà, crede praticamente nell’esatto contrario, grazie al Homo Jock King (N.d.T. i Jocks sono quella categoria di atleti belli, prestanti e perfetti, ma anche un po' pieni di sé e pure scemi. Quindi è come se fosse Il Re di tutti gli Omo-palestrati). Sembra che Darren Mayne viva quasi esclusivamente per creare caos nella vita perfettamente ordinata di Sandy, solo per il gusto di farlo. Sandy lo disprezza e niente gli farà cambiare idea.
O almeno così dice a sé stesso.
Ma è solo quando il proprietario del Jack It - il club dove Sandy si esibisce come la drag queen Helena Handbasket – non va da lui con una proposta disperata, che Sandy si rende conto che potrebbe dover mettere da parte i suoi sentimenti per Darren. Perché il Jack It potrebbe chiudere, a meno che qualcuno non convinca Andrew Taylor, il sindaco di Tucson, a tenerlo aperto.
Qualcuno come Darren, il figlio illegittimo del sindaco.
Il piano infallibile è questo: sedurre Darren e spingerlo a convincere il padre a rinnovare il contratto tra il Jack It e la città.
Semplice, vero?
Sbagliato.


Leggere un libro di T.J. è sempre un’esperienza mistica. Sai in che stato d’animo ti approcci alla lettura, ma non hai la più pallida idea di come finirai.
Durante la lettura di questo romanzo ho vissuto quasi tutte le fasi emozionali
che una persona può passare nella sua vita. Tenerezza, affetto, gioia, tristezza, incredulità e sono quasi morta per colpa di una scena. Sì, la quasi morte era dovuta al fatto che avevo febbre e raffreddore, quindi non ero in grado di respirare se non con la bocca aperta, sembrando uno strano incrocio tra un molestatore telefonico e Darth Vader. In una scena T.J. mi ha fatto talmente ridere che stavo singhiozzando/tossendo/respirando tutto in un colpo, sperimentando allo stesso tempo le gioie dell’asfissia. Però vi assicuro che non si poteva NON ridere in quella scena! Come non si può non rimanere affascinati dal modo sconclusionato, eclettico, irriverente, dissacrante, intossicante, verboso, conturbante – la smetto, va bene – di scrivere di T.J.

But something I’ve never understood about the argument against gay rights is how it has any effect on a straight person. Sanctity of marriage? Don’t get gay married. Disgusted by gay sex? Don’t have gay sex. Gay people having children? They’re not your children, so why does it matter? How do gay people with equal rights affect your life in any way, shape, or form?

Tornando a monte. Il libro. L’ho adorato.
Vedete, Sandy mi era stato simpatico da subito, dalla prima volta che ho letto di lui in “Dimmi che è vero”. Questo ragazzo allampanato e timido, che da ragazzino, nella fase peggiore della vita di chiunque, l’adolescenza, si ritrova solo, senza più genitori, a dover affrontare anche le certezze sulla sua sessualità. E poi la nascita di Helena. Quella parte di Sandy che lo scherma dalle brutture del mondo, quello scudo protettivo attorno al suo cuore che fa in modo che tutto gli scivoli addosso e che niente lo ferisca dove è più debole e malconcio.

Helena Handbasket was my safe space, my persona I could slip into when I needed to feel in charge, when I needed to be confident. Helena was many things that Sandy was not: Daring and brave. Primal and sexual. Funny and caustic. She could be witty and charming one moment and completely scathing the next, depending upon her mood or what the situation called for. Sandy Stewart was a tall, thin man with blond hair, brown eyes, high cheekbones, and lines beginning to form around his eyes no matter how much tightening cream he used. Ten years ago, he was the boy next door. Now, he was just the older version of the same.
I was her, but she wasn’t me, if that makes sense.

Sì, perché Sandy ha un desiderio che non dichiara apertamente nemmeno a sé stesso per paura che, desiderandolo troppo, gli sfugga di mano e non lo possa mai raggiungere. Quello che vogliamo tutti. L’amore. Solo che Sandy vuole che qualcuno ami lui, il timido (ex) ragazzetto che fatica a parlare con gli estranei, che si sente a suo agio solo con la sua famiglia, e non la mangiatrice di uomini Helena. In pratica la drag-versione di quello che diceva Rita Hayworth:

Ogni uomo che ho conosciuto è andato a letto con Gilda... e si è svegliato con me.

Ma il cuore di Sandy ha un altro problema. Il fratello del ragazzo del suo miglior amico. La sua nemesi. L’indiscusso Homo Jock King. Darren.
Sandy ODIA Darren con tutto il suo cuore ferito, lo odia! Perché Darren non è bello, alto, prestante, muscoloso, con un ghigno in faccia da levarglielo a forza di schiaffoni, o succhiandoglielo via a forza di baci, no no no. Darren non è lì a vedere e sostenere Helena a ogni singolo spettacolo, due volte alla settimana, ogni singola settimana di anno in anno. No, ma Sandy odia Darren e Darren odia Sandy. Giusto? Giusto?
Quindi, quando si presenta l’occasione per aiutare il club e Mike chiede a Sandy di sedurre Darren, per fare in modo che il di lui omofobo, bigotto, schifoso traditore, padre garantisca la concessione al club di rimanere aperto, Sandy non accetta subito se non per ripicca, giusto? E Darren, che scopre subito il raggiro, visto che Sandy è sempre Sandy e quindi blatera a vanvera e spiattella tutto prima ancora di dire “ciao Dare”, accetta solo perché... Perché accetta?

Regola. Numero. 10. Una specie di regola n°1 del fight club modificata. Non si parla del motivo della cosa mentre si fa la cosa finché non sono pronto a parlare della cosa.

Ma questa non è solo la storia di Sandy e Dare, perché non esiste un Sandy senza un Paul che è ora legato a Vince. E non esisterebbe una famiglia senza Matty e Larry e Nana, o Johnny Deep che continua a urlare frasi ingiuriose verso Paul, ma che continua anche a cercare di irretire Vince. E infine c'è Corey o Kori, a seconda di chi sia presente in quel momento. Perché ci sono momenti della vita in cui c'è Corey e momenti in cui Corey ha il disperato bisogno che la situazione la prenda in mano Kori. E come non potrebbe Sandy, che ha a che fare con Helena da una vita, non amare e accettare come facente parte della famiglia uno come Corey?
Perché questa è sì una pazza, sconclusionata, chiassosa, irriverente storia d’amore, ma è anche e soprattutto una storia di accettazione.

Sandy da adolescente, dopo la morte dei genitori, viene accettato con gioia e amore nella famiglia di Paul. Trucco e stranezze tutte, senza mai un dubbio o un momento di esitazione. Viene accettato, quando ancora non aveva l’età per farlo legalmente, sotto l’ala protettiva della sua madrina drag nel Jack It. Qui Sandy si sente a casa e finalmente, finalmente, se stesso appieno.

But I still remember the shit I got being a skinny little faggot in high school, that queer who liked to wear makeup who swished his hips too much when he walked. Whose locker got vandalized with homophobic slurs. Who had people walk all over him and look at him like he was nothing but trash. So I know a bully when I see one, okay? Some people grow up and change. Some don’t. The Darren Maynes of the world don’t. He goes through his little twinks and spits them out like they’re nothing, all the while showing everyone else he’s better than them.

Qui è uscita fuori Helena, non nata perché era già dentro Sandy, però è grazie a Vagyuina che Helena ha potuto esprimersi. E dove ha anche conosciuto Charlie.

I’d never understood how someone can bring a child into this world and not love them for the rest of their lives, regardless if they were gay or straight or transgendered or any other thing that might set them apart. If you couldn’t love your child no matter who they grew up to be, then you probably shouldn’t have become a parent in the first place.

Il rapporto Charlie-Sandy è meraviglioso. C'è un sacco di amore tra i due, se Paul è il suo miglior amico, suo fratello, Charlie è la sua roccia, la figura paterna. Sarà Charlie a fare una edificante e illuminate ramanzina a Sandy sui suoi sentimenti su Dare. E sarà Charlie a metterlo nei casini sia in pubblico che in privato spiattellando più o meno velatamente i sentimenti di Sandy verso Darren.
Accettazione di quei sentimenti che fanno paura. Accettare che sì, sei stato ferito, sì non te lo meritavi. Ma accettare anche che, a 21 anni si è fondamentalmente stupidi, che le persone possono cambiare. Che si può perdonare e che si può andare avanti. Che sì, fa paura, però come si può continuare a lottare e negare?

È un libro meraviglioso, che consiglio a chiunque. Uno di quelli che quando finisce pensi “e ora? Come posso andare avanti con la mia vita senza sapere cosa combineranno ancora?”


Il mio voto finale e complessivo è 5 arcobaleni cum laude.




May the multicolor be with you

PS: tranquilli, non ci siamo scordati di Paul e Vince! Magari la prossima settimana...

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