1 mar 2016

BubbaRecensione: "Una prateria pericolosa" di Andrew Grey.


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Torna la famiglia allargata di giovani cowboys di Dakota, e questa volta parliamo di un personaggio che abbiamo già incontrato durante la serie scritta da Andrew Grey, ovvero Mario.
E con chi verrà accoppiato il nostro cowboy di fiducia?
Con un soggetto non molto facile, un ex marine senza più una casa che scappa da ricordi spezzati e persi. Gordon si ritrova al ranch di Dakota per disperazione. Decide di rimanerci per la speranza rinata, e indovinate chi sarà la sua crocerossina con cappello da cowboy e stivali? Il nostro Mario! Ma anche quest'ultimo ha i suoi fantasmi da esorcizzare, che consistono in un ex egoista e l'abbandono.


Sono legati dal filo di una bomba a orologeria ed è proprio questa precarietà, questa ricerca di un appiglio e voglia di andare avanti che li porta a formare una delle mie coppie preferite nell'intera serie.
Sono due personaggi complessi con molti ostacoli davanti a loro, ma non sono ostacoli materiali, bensì mentali. Quando è la propria mente a costituire un nemico è sempre difficile fidarsi di sè stessi, figuriamoci dell'aiuto di una persona esterna per cui si prova più di una semplice amicizia.

Come siamo stati abituati nelle storie di Andrew Grey, in ogni capitolo quasi tutti i componenti del ranch e il ranch stesso vengono coinvolti nel backgroung della storia d'amore tra i due personaggi principali.
Questa volta la minaccia è un gruppo di ecoterroristi hipster, che pur di far qualcosa nella loro noiosa e normalissima vita, si affidano ai loro pregiudizi e alla loro ignooranza: decidono di colpire quelli che, secondo le loro testoline bacate, sono posti di torture verso gli animali.

La minaccia degli attivisti non è l'unica a incombere all'orizzonte. Tornerà a bussare alla porta il passato di entrambi i nostri amanti, per saggiare quel lieve e fragile rapporto andatosi a creare a forza di scontri fisici e verbali.
Le emozioni, come potete capire, non mancano mai nella steppa verde a noi ormai famigliare.

La storia si evolve seguendo step prestabili che si ripetono in ogni capitolo, adattandosi ai bagagli dei due personaggi protagonisti, ma cosa mi fa adorare questa coppia più delle precedenti?
Quel qualcosa è l'equilibri psico-fisico tra Mario e Gordon. Entrambi si scontrano ad armi pari sul lato fisico, anche se l'ex marine è addestrato ai combattimenti mortali, mentre sono entrambi fragili sul piano mentale, provati da esperienza di vita certamente diverse ma che hanno travolto le loro vite.

Aspettavo questo capitolo anche per vedere come sarebbe stato affrontata la perdita del padre di Dakota, e devo dire che il nostro Yoda-Cowboy mi è mancato in questa storia. La malinconia per questa grande perdita è smorzata, ma viva nelle frasi e nelle azioni degli abitanti del ranch, facendoci sentire parte di un lutto che ha portato via molto a questa serie. Eppure la vita va avanti, senza scordare le persone che l'hanno resa degna di essere vissuta. Ecco la filosofia dei personaggi della serie.

Come continuo a ripetere per ogni opera di questo autore, ANDREW GREY è una certezza.
Volete leggere qualcosa di fresco, emozionante, coinvolgente e concreto? “Una prateria pericolosa” fa al caso vostro. Posso sembrare di parte o un venditore televisivo di pentolame, ma questo e altro merita colui che dell'amore ci fa vivere ogni sfaccettatura.

Il mio voto finale è di cinque arcobaleni, perchè anche se volessi andare a cercare il pelo nell'uovo non potrei dirvi nulla di negativo: tutto è concatenato nell'evoluzione di mondo a sé.


Stritolamenti&Morsi da Bubbetta.

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