CAPITOLO 8
Chi stava suonando una batteria nella sua testa ?
Mercurio alzò lentamente la testa dal cuscino sbavato. La stanza era buia e guardando la sveglia digitale sul comodino, prima che la luce di essa gli bruciasse gli occhi, vide l'ora. Mattina inoltrata.
Ma quanto devo aver bevuto ? Pensò facendo ricadere pesantemente la testa sul cuscino. Sicuramente troppo se si trovava in quello stato. Allungando una mano alla ceca sul letto, il dio si accorse che le coperte erano sfatte e tiepide.
Zacharel. Zacharel aveva dormito con lui perchè il dio lo aveva obbligato. Ora si che Mercurio non voleva più alzarsi dal letto. Oltre al non voler spiegare il comportamento della sera precedente si aggiunse anche l'imbarazzo di incontrare l'angelo e far anche finta di non ricordare i forti muscoli nudi che lo avevano stretto durante la notte.
Mercurio sprofondo ancora di più la testa nel cuscino quando si ricordò il perchè Zacharel si fosse levato la maglietta la notte precedente. Magari poteva soffocarsi in quel cuscino.
Preso il coraggio e riconoscendo di non potersi nascondere in quella camera per oltre dieci giorni, Mercurio raccolse le forze e cercando appiglio ai mobili della camera arrivò al bagno per fare una veloce doccia e lavarsi i denti. Oppure no. Avrebbe potuto stordire Zacharel con quel fiato pesante così da evitare un interrogatorio serrato.
-Idee geniali davvero Mercurio !- si schernì da solo il dio entrando dentro il boxdoccia. Sconfitto...........
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