2 feb 2016

Recensione: "Una voce sommessa" di D.W. Marchwell.



SCHEDA LIBRO QUI


Non so bene da dove cominciare questa recensione.
Ero entusiasta di leggere Una voce sommessa dopo aver visto la sinossi, perché l'argomento trattato è uno di quelli delicati e tragici, che sempre mi attirano in un libro. Ma credo di aver riposto troppe aspettative in questa storia.

Non è l'intera trama a non essermi piaciuta, anzi, l'idea di base è veramente buona. Noah è un giovane professore delle superiori, che un giorno viene accusato di violenza sessuale da una sua studentessa, appoggiata dall’ex ragazzo di lui. La delusione e il dolore di Noah sono i
mmensi e riesce a superare la cosa solamente grazie all'amico Aiden e all'attività di drag queen.
Naturalmente, nonostante le accuse siano state ritirate, il suo lavoro di insegnante è perso, ma Noah ricomincia con un nuovo impiego e un nuovo appartamento. Aiden fa un po' da Cupido e cerca di fare in modo che tra Noah e Oscar, il proprietario del club dove i ragazzi si esibiscono in veste di drag queens, nasca qualcosa. E qualcosa sembra nascere in effetti, solo che la vita ha sempre un tempismo fantastico, e così chi viene ad abitare nell'appartamento in fondo al corridoio nello stabile di Noah? Niente popò di meno che Paul, l'ex fidanzato, nonché ex accusatore di Noah.
E così i ricordi affiorano, ma arrivano anche le novità. Noah scopre infatti che Paul sta divorziando dalla fidanzata storica - ora moglie naturalmente -, con la quale è in lotta per l'affidamento del figlio.
Mentre la storia tra Noah e Oscar decolla, Paul chiede aiuto al suo ex per ottenere l'affidamento del bambino. Ma tutto questo porta Noah a scoprire cose del passato di cui non aveva idea, e che potrebbero cambiare per sempre il futuro di alcune delle persone coinvolte.

Una storia certamente avvincente e dai risvolti tragici. Non è difficile sentirsi così vicini a Noah da soffrire assieme a lui e avere istinti omicidi nei confronti di coloro che lo hanno ingiustamente accusato di un atto così vile.

Naturalmente Noah sapeva benissimo di non aver mai avuto rapporti sessuali con nessuno dei suoi studenti, men che meno con una studentessa. Ma tutto questo non aveva importanza: ciò che contava era che tutti, polizia, genitori e corpo docenti avevano dato credito a quelle accuse,
senza considerare minimamente la possibilità che fossero menzogne dette da una ragazzina al solo scopo di minare la reputazione di un insegnante che aveva osato opporsi alle sue minacce.

Ciò che mi ha lasciata abbastanza perplessa è stata proprio la storia d'amore tra Noah e Oscar. Prima ho scritto “Mentre la storia tra Noah e Oscar decolla (...)”: beh, più che decollare arriva in orbita come il più moderno degli space shuttles! Forse è un mio limite, ma il “ti trovo fisicamente attraente, faccio sesso con te e dunque ti amo” non credo sia credibile. Soprattutto quando, fino a poche pagine prima, sembrava che Noah nemmeno notasse Oscar.

Ti serve una scopata,” annunciò Aiden, completamente ignaro che era proprio quello a cui Noah aveva pensato per tutta la notte, ricordando i tempi in cui lui e Paul scopavano come conigli. “Perché non ce ne andiamo al club?” aggiunse, a voce più bassa e roca. “Magari c’è Oscar.” Noah squadrò l’amico attraverso le palpebre socchiuse, mostrando il suo scarso entusiasmo in modo piuttosto evidente. “Oscar e io ci conosciamo a malapena, e mi sta benissimo così.”

Parliamo di Oscar: giovane, bello, proprietario di un locale di successo e vedovo. Un vedovo che, nonostante non sia passato nemmeno un anno dalla morte del marito, sembra accogliere a braccia aperte la possibilità di una storia con Noah, salvo poi fare il reticente per circa cinque minuti a causa di un piccolo dettaglio. Un piccolo, GROSSO, dettaglio. Non vi svelo niente, ma vi posso dire che le vostre reazioni a questa rivelazione potrebbero variare dalle risate a crepapelle, al rossore imbarazzato o al rossore dovuto alle vampate di calore.
La domanda è: riusciranno i due protagonisti a superare questo ostacolo? Certo che sì, ma scoprirete come leggendo.

Insomma il libro presenta un dualismo per me difficile da conciliare. Da una parte una storia avvincente e tragica, dall'altra una relazione la cui “zuccherosità” raggiunge livelli pericolosi, da diabete.

Sono davvero in difficoltà riguardo al giudizio da dare a Una voce sommessa. Credo che alla fin fine dovrò decidermi per i tre arcobaleni e mezzo. Avrei voluto che l'autore mettesse nella storia d'amore la stessa verosimiglianza e cura che ha messo nella prima parte del libro.


Cinderella

***

Nessun commento:

Posta un commento