13 feb 2016

RainbowRecensione: "Soggetto 13" Ethan Stone.



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Credo sia la prima volta che non so da che parte iniziare per recensire un romanzo. Parlo di Luke? Di quanto vorrei prendere a calci Shane? Di Ben? O dell’esercito delle dodici scimmie?
Facciamo che prendo le cose con ordine. Shane.
Stupido imbecille! Odio, odio, ho detto che odio? Odio le persone opportuniste, egocentriche, quelle che credono che l’asse terrestre ruoti attorno ai loro bisogni e necessità. E quelli che si approfittano dei sentimenti altrui per avere sempre un qualcuno a portata di mano in cui riporlo mi urtano ancora di più! Perché tutto 'sto livore vi chiedete? Perché Luke e Shane si frequentano dal liceo, cancellate il si frequentano, stanno assieme dal liceo, anche se per un periodo entrambi hanno acconsentito a una relazione aperta per ampliare i propri orizzonti. E cosa scopre Luke? Che Shane sta per sposarsi, con. Una. Donna!!!!
Aaarrrrgggg! Odio. Odio totale. Odio i fedifraghi, odio chi si lascia possibilità aperte, odio! Ma fate attenzione, non è un amo te ma sposo lei perché è più facile così, è un perché non dovrei sposare lei? In fin dei conti non sono mica gay... Minuto di silenzio per tentare di riportare la calma nel mio cervellino che chiede a gran voce lo smembramento (termine non usato a caso) di Shane.
Se penso poi a dove Shane gli dice una cosa simile... Ma lascio un minimo di piacere della scoperta e parlo di Ben.
Amico d’infanzia di Luke. Ben che vediamo subito come un cavaliere dalla scintillante armatura che viene in supporto di Luke. Ben che è figlio adottivo del paesino da cui provengono, sceriffo che ha ritrovato nel deserto un povero bambino di sei anni allo stremo delle forze. Quel bambino era Luke.
E qui entra in scena l’esercito delle dodici scimmie. Perché questa è sì una storia d’amore, un ricongiungimento di due anime che si erano un po' perse con l’andare del tempo, ma è anche una ricerca. La ricerca di un passato nebuloso, fatto di incubi infestati da degli omini blu.
Chi era Luke prima che lo sceriffo lo ritrovasse nel deserto? Chi erano i suoi genitori? Dove viveva? Come si chiamava? E perché vagava, disidratato e al limite delle forze, nel deserto?
Ma soprattutto, il romanzo risponderà a tutti i nostri quesiti? Sì. E no.
La sottotrama è molto intrigante, i personaggi sono tutti legati tra loro a doppio filo. Sembra che questo giro di vite si svolga in una casa degli specchi. Non sai mai se l’immagine che ti trovi di fronte sia la verità o un’immagine distorta ad arte per confonderti. Quello che stai vedendo è il responsabile? La persona che hai davanti e che credevi di conoscere è davvero lei o è una maschera creata ad hoc per confonderti, rassicurarti e guadagnare la tua fiducia per poi pugnalarti alle spalle?
Per i miei personali gusti avrei preferito un po' meno di storia d’amore e più mistero. Ben e Luke mi sono piaciuti, ma niente regge il confronto, ai miei occhi, come un intrigo governativo.
L’autore stesso ha dichiarato che questa è un’edizione rieditata e rimaneggiata del romanzo originale. Non avendo letto la prima edizione non so dirvi se il finale previsto era questo, ma anche se così non fosse, tanto di cappello. Mi è piaciuto proprio tanto. Come quando vedi il finale di stagione della tua serie preferita e all’ultimo secondo, prima dei titoli di coda, vedi un frame che ti fa spalancare la bocca e ti lascia lì basito, a guardarti attorno ripetendo “ma... ma...”
Riassumendo e facendo ordine nei miei pensieri, il libro complessivamente mi è piaciuto, avrei preferito meno scene a due tra Ben e Luke, che secondo me hanno levato spazio all’intrigo, ma il libro è scorrevole e godibile. Con quel finale che fa schizzare i punti guadagnati alle stelle!Il mio voto finale e complessivo è 4 arcobaleni e mezzo.


May the multicolor be with you

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