13 gen 2016

Recensione in anteprima: "Collisione" di Riley Hart.

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Ho iniziato l'anno leggendo un libro alla cieca. Lo ammetto, non mi capita spesso e, ancora più raramente, facendo così riesco a trovare qualcosa di soddisfacente. Collisione non è certo una totale delusione, ma diciamo che poteva andare meglio. L'ho trovato


parecchio ingenuo anche se scritto discretamente bene. Ciò che pecca di ingenuità secondo me è proprio la trama.

Noah e Cooper erano amici inseparabili da quando erano bambini e abitavano vicini. Cooper consolava Noah per i litigi dei suoi genitori, a causa dei tradimenti della madre, e Noah consolava Cooper per la morte dei suoi genitori, di cui si sentiva in colpa. Fino a quando, senza preavviso, i genitori di Noah lo trascinarono fuori di casa per andare a vivere altrove. E Noah non riuscì a salutare il suo amico.
Diciassette anni dopo Noah torna a Blackcreek dopo aver rotto con il suo ragazzo e, dopo che gli si è rotta l'auto, viene investito da un furgone. Una serie di sfortune che lo portano inaspettatamente sotto le ruote del furgone di Cooper. O fortuna, dipende dai punti di vista. Insomma, i due si riconoscono e ovviamente Cooper è divorato dai sensi di colpa e si prende in casa Noah, il quale però sembra piuttosto scontroso nei suoi confronti. E fa bene, direte voi, l'ha preso sotto con il furgone! Ma a volte fa lo scorbutico a sproposito se devo essere sincera. Noah dice da subito a Cooper di essere gay e questi, sebbene dica di accettarlo, sembra davvero a disagio dalla situazione. Fin qui tutto bene. Ciò che mi ha turbata è stato tutto il sentimentalismo sdolcinato che è affiorato non appena i due si sono ritrovati. Eccessivo a mio parere.

Guardandolo, Noah capì quanto profondamente gli fosse mancato l’amico. Certo, lo aveva saputo anche quando era un ragazzino. La sua assenza l’aveva devastato. Dopo la partenza si era isolato per lungo tempo, ma ormai erano passati ben diciassette anni. Non avrebbe mai creduto che rivedere Cooper potesse significare così tanto per lui ma, visto che era stato il suo unico vero amico d’infanzia, non c’era da stupirsi.

Cooper è eterosessuale, e ci tiene a sottolinearlo. Ciò non toglie che cominci ad avere dei pensieri sul suo amico, e a guardarlo sotto punti di vista diversi rispetto a quelli a cui era abituato. E quando finalmente Cooper fa il famoso salto nel buio, continua a non voler ammettere di essere gay, e a ripetere fino allo sfinimento quanto sia stupefacente quello che lui e un altro uomo stanno facendo.

Cooper fece una pausa prima di rispondere. «Non sono gay, Noah. Questa è l’unica cosa che conta. Io… non so cosa mi sta succedendo. Forse è stata curiosità o il fatto di riaverti nella mia vita, essere di nuovo vicino a te. Che diavolo ne so? Ma non sono gay. Non ho mai desiderato un uomo prima d’ora.»

Noah in compenso ha le idee ben chiare sulla sua sessualità e su ciò che vuole da una relazione. Non è più disposto a nascondersi nell'armadio come ha già fatto per il suo ex. Eppure per Cooper pare mettere da parte ciò in cui crede, anche se ne soffre molto.

Eppure, quello non bastava a fermare gli ingranaggi nella mente di Noah. Si fidava di Cooper, su quello non c’era dubbio. Ma nonostante ciò non riusciva a non chiedersi ansiosamente se non si stesse cacciando proprio nel genere di relazione che non voleva. David non aveva voluto fare coming out, così come Cooper non era gay. O almeno non lo era mai stato, il che rendeva difficile per Noah veder proseguire la storia. Gli sembrava di fare la stessa identica cosa che aveva giurato di non fare mai più dopo David: nascondersi.

Un'altra cosa che mi ha lasciata un po' perplessa è tutta questa storia dell'amicizia tra i due, raccontata tramite numerosissimi flashback, tecnica di cui l'autrice ha un po' abusato a mio parere. Noah e Cooper fanno continuamente riferimento al passato, anche in momenti del tutto inopportuni. E pare che si leggano anche nel pensiero, dato che uno sembra sempre sapere a quale episodio della loro infanzia stia pensando l'altro. Ciò che mi chiedo è: il loro rapporto ha basi solide piantate nel presente o si basa unicamente sui ricordi di qualcosa che non c'è più?


Nonostante queste cose Collisione è una lettura abbastanza piacevole, ma non posso aggiudicare alla storia più di tre arcobaleni e mezzo.


CINDERELLA

***

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