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Ho
iniziato l'anno leggendo un libro alla cieca. Lo ammetto, non mi
capita spesso e, ancora più raramente, facendo così riesco a
trovare qualcosa di soddisfacente.
Collisione
non è certo una totale delusione, ma diciamo che poteva andare
meglio. L'ho trovato
parecchio ingenuo anche se scritto discretamente bene. Ciò che pecca di ingenuità secondo me è proprio la trama.
Noah
e Cooper erano amici inseparabili da quando erano bambini e abitavano
vicini. Cooper consolava Noah per i litigi dei suoi genitori, a causa
dei tradimenti della madre, e Noah consolava Cooper per la morte dei
suoi genitori, di cui si sentiva in colpa. Fino a quando, senza
preavviso, i genitori di Noah lo trascinarono fuori di casa per
andare a vivere altrove. E Noah non riuscì a salutare il suo amico.
Diciassette
anni dopo Noah torna a Blackcreek dopo aver rotto con il suo ragazzo
e, dopo che gli si è rotta l'auto, viene investito da un furgone.
Una serie di sfortune che lo portano inaspettatamente sotto le ruote
del furgone di Cooper. O fortuna, dipende dai punti di vista.
Insomma, i due si riconoscono e ovviamente Cooper è divorato dai
sensi di colpa e si prende in casa Noah, il quale però sembra
piuttosto scontroso nei suoi confronti. E fa bene, direte voi, l'ha
preso sotto con il furgone! Ma a volte fa lo scorbutico a sproposito
se devo essere sincera. Noah dice da subito a Cooper di essere gay e
questi, sebbene dica di accettarlo, sembra davvero a disagio dalla
situazione. Fin qui tutto bene. Ciò che mi ha turbata è stato tutto
il sentimentalismo sdolcinato che è affiorato non appena i due si
sono ritrovati. Eccessivo a mio parere.
Guardandolo,
Noah capì quanto profondamente gli fosse mancato l’amico. Certo,
lo aveva saputo anche quando era un ragazzino. La sua assenza l’aveva
devastato. Dopo la partenza si era isolato per lungo tempo, ma ormai
erano passati ben diciassette anni. Non avrebbe mai creduto che
rivedere Cooper potesse significare così tanto per lui ma, visto che
era stato il suo unico vero amico d’infanzia, non c’era da
stupirsi.
Cooper
è eterosessuale, e ci tiene a sottolinearlo. Ciò non toglie che
cominci ad avere dei pensieri sul suo amico, e a guardarlo sotto
punti di vista diversi rispetto a quelli a cui era abituato. E quando
finalmente Cooper fa il famoso salto nel buio, continua a non voler
ammettere di essere gay, e a ripetere fino allo sfinimento quanto sia
stupefacente quello che lui e un altro uomo stanno facendo.
Cooper
fece una pausa prima di rispondere. «Non sono gay, Noah. Questa è
l’unica cosa che conta. Io… non so cosa mi sta succedendo. Forse
è stata curiosità o il fatto di riaverti nella mia vita, essere di
nuovo vicino a te. Che diavolo ne so? Ma non sono gay. Non ho mai
desiderato un uomo prima d’ora.»
Noah
in compenso ha le idee ben chiare sulla sua sessualità e su ciò che
vuole da una relazione. Non è più disposto a nascondersi
nell'armadio come ha già fatto per il suo ex. Eppure per Cooper pare
mettere da parte ciò in cui crede, anche se ne soffre molto.
Eppure,
quello non bastava a fermare gli ingranaggi nella mente di Noah. Si
fidava di Cooper, su quello non c’era dubbio. Ma nonostante ciò
non riusciva a non chiedersi ansiosamente se non si stesse cacciando
proprio nel genere di relazione che non voleva. David non aveva
voluto fare coming out, così come Cooper non era gay. O almeno non
lo era mai stato, il che rendeva difficile per Noah veder proseguire
la storia. Gli sembrava di fare la stessa identica cosa che aveva
giurato di non fare mai più dopo David: nascondersi.
Un'altra
cosa che mi ha lasciata un po' perplessa è tutta questa storia
dell'amicizia tra i due, raccontata tramite numerosissimi flashback,
tecnica di cui l'autrice ha un po' abusato a mio parere. Noah e
Cooper fanno continuamente riferimento al passato, anche in momenti
del tutto inopportuni. E pare che si leggano anche nel pensiero, dato
che uno sembra sempre sapere a quale episodio della loro infanzia
stia pensando l'altro. Ciò che mi chiedo è: il loro rapporto ha
basi solide piantate nel presente o si basa unicamente sui ricordi di
qualcosa che non c'è più?
Nonostante
queste cose Collisione è una lettura abbastanza piacevole, ma
non posso aggiudicare alla storia più di tre arcobaleni e mezzo.
CINDERELLA
***
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