19 ott 2015

"Black Wings" di Bubbetta. Capitolo 4.

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CAPITOLO 4


L'aria nell'ascensore era claustrofobica.

Mercurio non aveva più rivolto una parola all'angelo dopo il piccolo scambio di battute alla pasticceria.

La colpa di quel silenzio era sicuramente del dio assalito da ricordi scomodi e sofferenza che ancora non riuscivano a lasciare la sua mente.

Amava così tanto la Terra che non credeva potesse arrecargli un dolore così forte. Un dolore che aveva spezzato la sua anima.

I ricordi avevano instillato in Mercurio la paura di esprimere se stesso. Persino quando si trovava in quella che doveva essere la sua casa natale, il Pantheon greco- romano, non riusciva comunque a scrollarsi di dosso la sensazione si essere una persona a metà. Forse a causa della superficialità, di cui non si era mai reso conto prima, degli dei greci non riusciva a sentirsi al sicuro nel posto più sicuro. Troppo presi da se stessi e dalle loro passioni.

L'unico che aveva provato ad aiutarlo a uscire dal suo turbamento interiore, era stato Ade.

Ma due anime perdute non sempre riuscivano a salvarsi a vicenda anche se mosse dal sentimento più puro. L' amicizia.

Mercurio non era più Mercurio. Era una pallida fotocopia dei quello che era secoli prima e non perchè la tecnologia aveva preso ufficialmente il suo posto eliminando dalla mente degli umani il ricordo del messaggero alato, come piaceva chiamarlo a Zacharel.

Zacharel. Zacharel che lo scuoteva nel profondo. Era il ritratto della virilità, della sicurezza e della determinazione eppure stava per avere un attacco di panico a causa di un fan di Darth Vader. Mercurio avrebbe voluto mettersi a ridere per la reazione dell'angelo ma si era trattenuto. Un unico sguardo in quegli occhi scuri aveva smosso in lui uno strano istinto protettivo.

Istinto protettivo verso un guerriero angelo comandante dell'armata celeste ? Impossibile.

Però aveva cercato di calmarlo nel l'unico modo possibile in quel momento. Ovvero con la dolcezza dei cupcakes.

Ora si trovavano in quell'angusto ascensore. Merucrio riusciva a sentire il respiro e l'odore inebriante dell'altro evocando immagini di sesso selvaggio nella sua sconvolta mente.

Cercando di osservarlo in ascensore senza farsi accorgere, vide uno Zacharel completamente rigenerato e padrone di se come appariva nel regno dei cieli.

Mercurio non sapeva se era un male o un bene. E non sapeva se era un male o un bene non avergli subito chiesto quale fosse la sua posizione in merito all'omosessualità quando si era presentata l'occasione.

Ma la paura aveva rischiato di sopraffarlo ...

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