6 apr 2016

RainbowRecensione: "Il mio tabù" di Anyta Sunday.


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Questo libro entra di diritto nella categoria “libro scritto appositamente per me”.
Ha tutto ciò che amo. C'è il personaggio che non ha la benché minima idea del perché sia al mondo, di cosa stia facendo, di dove stia andando e di ciò che lo circonda. La vita l’ha scaricato di peso al centro di un tornado e sono 15 anni che sopravvive cercando di rimanere aggrappato e non scivolare via. C'è il personaggio che si strugge, che vive sognando il momento in cui farà capitolare l’oggetto del suo desiderio, ma senza fare il minimo passo verso l’agognata felicità. Sta immobile, facendo da supporto morale e sognando a occhi aperti.
C'è l’adolescente nel pieno della tempesta ormonale che pensa solo a come, quando, dove, al più presto, entrare nelle mutandine di colei che, non conoscendo minimamente la sottigliezza o l’arte della seduzione, gliela sbatte in faccia a ogni piè sospinto. E il suddetto adolescente farà casini. Come se il padre, quello dentro il tornado, non ne avesse già a sufficienza. Senza contare che manca poco al suo trentesimo compleanno e si sente in crisi. E ha fatto una lista di tutto quello che vorrebbe fare. Lista che non trova più, perché vicino-miglior amico-colui che si strugge ma non muove un dito, l’ha rubata e la legge-rilegge-impara a memoria come una qualsiasi quindicenne quando entra in possesso di qualcosa caro al ragazzo su cui sbava.

Sam. L’uomo tornado. A quattordici anni fa sesso con una compagna di classe e fidanzatina dell’epoca, Carole, e dopo 9 mesi, nel giorno del suo uindicesimo compleanno nasce Jeremy, l’adolescente arrapato dei giorni nostri. Sam, da quando ha avuto Jeremy, ha annullato tutto: desideri, aspirazioni, vita. Va avanti a stento e non ce l’avrebbe mai fatta senza la roccia che lo sostiene da sette anni, il suo miglior amico e vicino di casa Luke. Colui che si strugge in silenzio. Perché per quanto tutti i suoi istinti gli urlino incessantemente di prendere Sam e sbatterlo sulla prima superficie disponibile, Luke non lo ha mai fatto, non lo sta facendo e mai lo farà. Perché ha paura di rovinare quello che c'è tra loro, perché ora come ora sono una famiglia, strana, disfunzionale, ma sempre famiglia. E anche perché forse Luke non ha mai detto a Sam di essere gay. Ooops!

Cosa cambia questa impasse che dura da ben sette anni? Due cose. Il trentesimo compleanno di Sam che lo porta a compilare una lista di cose assolutamente da fare prima dei trent'anni, e Jeremy che ragiona con la testa inferiore e che vuole, disperatamente, fare un corpo a corpo con Suzy.

È stato etichettato come un GFY (Gay For You) ma secondo me non è nemmeno la descrizione giusta. In fin dei conti la vita di Sam è stata stravolta quando si inizia a capire cosa sia la sessualità e non ha mai potuto, in piena libertà e spensieratezza, capire chi e cosa voleva. Non sa cosa vuole, ma sa che vuole Luke nella propria vita, sa che senza Luke non riesce a stare. Quando il suddetto vicino se ne va sei mesi dalla madre malata ad Auckland (sì, la storia si svolge in Nuova Zelanda. Ma quanto è figa questa ambientazione?) a Sam manca il terreno sotto i piedi. È uno zombie, Jer dice che lo sentiva piangere la notte. Ma non si è mai interrogato sul perché della tristezza, sul perché veda il corpo di Luke e pensi “voglio quel corpo!!!”, sul perché al solo pensiero che Luke si trovi una donna e pensi a una famiglia sua gli si stringa lo stomaco e faccia fatica a respirare.

È un libro sulla scoperta. La scoperta della sessualità da parte di Sam e Jeremy; la scoperta di avere già tutto quello che si è sempre voluto, basta avere il coraggio di combattere; la scoperta che va bene coltivare dei sogni, che anche se si è messo tutto in stand-by si può riprendere da dove si aveva lasciato; la scoperta che far parte di una famiglia non vuol dire solo avere un padre e una madre, ma significa avere delle persone che tengono a te, che siano il tuo miglior amico (Simon e Steven assolutamente adorabili) o il tuo vicino di casa che non è tuo padre di sangue, ma che è comunque una guida è una persona che ti ama.
Ho amato questo libro, molto. Entra nella mia personale classifica di prepotenza.
E per questo il mio voto è di 5 arcobaleni.


May the multicolor be with you

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