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L'avevo
tanto atteso e finalmente è arrivato! Il terzo capitolo di Upside
Down di Lily Carpenetti (e non ho nemmeno dovuto ucciderla o
torturarla...) è dunque approdato tra le mie mani e ho potuto
leggerlo.
Right
side up è la conclusione della trilogia che
vede come protagonisti Felix Callejas e Parker Aames, ma che
finalmente ha anche la partecipazione un po' più attiva di Thomas.
Le recensioni a Upside down
e Down Down Down le
trovate qui e qui [LINK]
Il
triangolo no... io non l'avevo consideraatooo...
Sporcaccioni,
cosa avete pensato? Il triangolo di cui parlo non è certo carnale,
ma è quello che ci si raffigura nella mente leggendo queste ultime
vicende di Felix e dei fratelli Aames. Il motivo è semplice: se ben
vi ricordate Down Down Down
ci aveva lasciato con il fiato in sospeso a causa della rottura tra
Felix e Parker. In Right side up
troviamo Felix con il braccio in via di guarigione e il cuore
spezzato. Parker non ne vuole sapere di lui e lui non vuole farsene
una ragione.
Chissà
perché, ripensare al mio primo ragazzo, ha fatto rispuntare
prepotentemente la sensazione di solitudine e la mancanza di Parker.
Fa male, come se avessi un coltello che scava nel mio stomaco.
A
ciò si aggiungono le improvvise attenzioni che Felix inizia a
ricevere da Thomas, che però non sa come decifrare. Inutile dire che
il ragazzino ansioso che è ancora in lui inizia a fare mille
elucubrazioni su una possibile storia con il maggiore dei fratelli
Aames, ma contemporaneamente non può fare a meno di fare infiniti
paragoni tra quest'ultimo e Parker.
Ci
fermiamo in una delle piccole località costiere, per entrare in un
bel ristorante, più elegante di quelli scelti da Parker. In fondo,
non posso certo pensare che Thomas Aames frequenti le locande di
pescatori.
Io,
dal canto mio, devo smettere di fare paragoni tra i fratelli. Ma
soprattutto, devo tenere Parker Aames fuori dalla mia mente. Farlo
uscire dal mio cuore sarà più difficile, ma temo che dovrò
rassegnarmi a fare pure quello, prima o poi.
Ma
forse non è tutto finito tra Felix e Parker, che sembrano non
riuscire a stare lontani l'uno dall'altro. Ogni loro incontro finisce
come ormai ci aspettiamo: Felix si fa i castelli in aria e Parker
fugge. O forse non è così...
Ma
Felix dovrà affrontare anche altro, in questo capitolo: il passato
torna a bussare alla sua porta. Il passato di Parker, che viene
finalmente spiegato meglio, e il proprio. Un passato dal quale
pensava di essersi tirato fuori e che invece si abbatte
prepotentemente su lui e Parker come potrebbe fare un tir col
rimorchio carico. E Parker ci sarà ancora per salvare Felix dai suoi
errori? Sarà possibile una riconciliazione tra i due?
Anche
questo terzo capitolo mi è piaciuto molto ma ahimè, non come gli
altri. Mi è sembrato che Felix sia un po' regredito rispetto alla
maturazione avvenuta in Down Down Down
ed è tornato “ragazzina in preda agli ormoni” quando uno dei due
Aames è nei paraggi.
Ho
molto apprezzato invece il personaggio di Parker, del quale
finalmente riusciamo a scoprire anche i lati nascosti. In questo
libro decide finalmente di lavorare su se stesso e lo si intuisce già
dai primi capitoli. Dalle prime pagine infatti vediamo come
gradualmente si lascia andare e si evolve.
«Il
passato ci segna» ammette. «Ma non c'è motivo di farsi
condizionare da esso, senza cercare di essere migliori.»
Oh,
Parker Aames il filosofo. Mi piace!
«L'ho
capito solo recentemente» continua. «Ma l'importante è arrivarci,
prima o poi. Ho cercato di fare in modo di sistemare le cose nel
presente, per rendere migliori le nostre vite. Sul passato non
abbiamo potere, ma possiamo lavorare su ciò che abbiamo ora.»
Mi
è dispiaciuto anche trovare un po' di refusi durante la lettura,
perché so quanto meticolosa e attenta sia questa autrice, ma so che
ha altro materiale in lavorazione e non vedo l'ora di leggerlo.
Aggiudico
a Right side up 4
arcobaleni, perché la storia nell'insieme è accattivante e
finalmente un po' di pezzi del puzzle vanno al loro posto, ma credo
che la storia abbia perso un po' di smalto in quest'ultimo capitolo.
***
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