CAPITOLO 10
La fiera del Comic-con era organizzata,
quell'anno, all'interno di un immenso edificio e distribuita su più
piani così che la calca si potesse distribuire omogeneamente senza
creare file astronomiche per provare i nuovi videogiochi, le nuove
tecnologie e per avere l'autografo dall'autore o attore preferito.
Mercurio si ricordava ancora di quando aveva partecipato alle prime
edizioni di quella manifestazione diventata la mecca dei nerd e dei
geek. A quel tempo i fumettisti cercavano di far capire la loro arte
piazzati dietro a piccole bancherelle messe su con tanta fatica e
dedizione per un' arte che con gli anni dette vita a un mondo a parte
colonizzando anche il grande schermo e la vita di molti ragazzi
emarginati in cerca del proprio io.
Mercurio si sentiva come quei ragazzini
non diversi nell'aspetto ma diversi nei pensieri e affascinati da un
mondo fantastico che per lui era più vero che mai. Dopo millenni,
grazie a quella cultura umana il dio era ritornato ad amare la
propria componente immortale, diventata quotidiana dopo secoli bui e
cambiamenti che avevano scosso i Regni del Cielo.
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