1 gen 2016

Recensioni: "Racconti sotto l'albero". Antologia Triskell Edizioni 2015.



Buon 2016, Rainbow-adeptiAvrete notato che in queste vacanze natalizie ci sono state moltissime uscite dei nostri amati M/M, e noi ragazze dello staff ci siamo fatte in quattro per tenervi aggiornate. Ora siamo alle prese con l'antologia di Natale pubblicata da Triskell Edizioni, e siamo stufe di farci in quattro! Quindi faremo in quattro l'antologia, e ognuna di noi recensirà i racconti che ha preferito. E sì, so benissimo che questa battuta faceva pena, ma abbiate pietà: anche lo staff ha festeggiato tutta la notte!






Neve e cioccolato – Erin E. Keller

Natale 1944. Belgio. Seconda Guerra Mondiale. Prima linea. Trincea. Se queste parole non sono bastate a incuriosirvi, non so davvero cos'altro dirvi.



Come dite? Non posso cavarmela con queste sole due righe? Porca miseria! E io che già speravo di buttarmi a letto...

Va bene, entriamo più nello specifico: la guerra fa schifo. Settanta anni fa faceva ugualmente schifo, e forse ancora di più. Sul fronte centinaia o migliaia di giovani erano costretti in buche gelate, i piedi nel fango o peggio ancora nella neve. Cercare la felicità era qualcosa di ridicolo: come si può essere felici quando a malapena si sopravvive, fra un attacco e l'altro, fra una malattia e l'altra, fra la morte dei propri compagni e amici, lontani dalla famiglia e dagli affetti?

Eppure Mitchell, il protagonista, non sembra essersi rassegnato. La durezza della guerra sembra non averlo ancora plasmato, trasformandolo in un uomo cinico e freddo. Al contrario di Raff, parsimonioso di sorrisi e parole.
Eppure è proprio questo soldato a presentarsi nella buca di Mitch, con un pezzo di cioccolato – ricordate che è la guerra: il cioccolato valeva più dell'oro -, e una scomoda confessione:

«Non ti sei mai appartato con nessuna donna da quando siamo arrivati in Europa.»

Oh, cazzo cazzo cazzo cazzo. Ha capito. Per forza. Altrimenti non mi avrebbe fatto notare la mia scarsa attività sessuale. Da quanto mi sta tenendo d’occhio? L’unica speranza è che, se mi sta controllando da tanto tempo e ha capito le mie tendenze, la cosa non gli dia troppo fastidio, altrimenti non sarebbe qui con me. Non mi avrebbe regalato della cioccolata...

[…]

«Nemmeno io,» dice piano, e io mi sento a metà strada tra il morire stecchito e il morire lentamente. «Guardami, Mitchell.»

Non posso far altro che obbedire alla sua richiesta e di nuovo trovo quello sguardo famelico e caldo che mi scruta.

«Nemmeno io,» ripete fissandomi.

Ma questa è la guerra, la Seconda Guerra Mondiale, e come può finire bene? Come si può sperare in qualcosa di più di un oggi passabile e un ipotetico domani con piaghe ai piedi e dita mozzate dal gelo?

Erin è una maestra. Non c'è altro modo di definirla dopo aver letto questo racconto. Descrive una realtà terribile in maniera sincera, ma mai cruda. La trincea, la Seconda Guerra Mondiale, sono ambientazioni molto complesse, difficili da rendere, ma Erin gioca in casa: dopo averla a lungo stalkerata ho scoperto che la sua personalità alternativa Barbara adora quel periodo storico, e ha usato questa sua passione in maniera superba.

Ha elaborato due personaggi che sono completamente realistici in uno scenario simile: il soldato indurito dalla guerra, che taglia fuori il resto del mondo per non essere ferito dalla perdita, e il soldato che ancora spera, nonostante si renda perfettamente conto che ha ben pochi motivi di sperare.

Sapete a chi pensavo mentre leggevo? Marie Sexton. Nonostante si trattasse di una guerra diversa, e di un'ambientazione diversa, mi ha tanto ricordato “Un soldato in più”. E se quel racconto era bellissimo, questo non è da meno: 5 arcobaleni cum laude, e l'obbligo di scrivere una serie di almeno trentacinque volumi ambientati in questo periodo storico. Perché il bello di conoscere gli autori è proprio questo: le minacce non sono mai a vuoto!

cum laude 1

Pinkie

Buon Natale, sfigato! - Susan Moretto

Il clima natalizio del 2015 è stato diverso da quello degli anni scorsi, o almeno lo è stato per il popolo geek e nerd. L'evento di dicembre che ha cambiato tutto è stata l'uscita del nuovo capitolo di Star Wars, e anche il mondo M/M non ne è stato immune. Se dovessi decidere quale manifesto ha rappresentato di più questo evento, volto al potere della Forza, è il racconto di Susan Moretto, “Buon Natale, sfigato!”.

Sfigato” è anche la parola che hanno sempre usato per descrivermi, dall’asilo al mio primo milione di dollari guadagnato... non che ne abbia poi chissà quanti sul mio conto bancario. Non fate l’errore di scambiarmi per un novello Christian Grey con l’ossessione per le donne vestite come la principessa Leila. O meglio, con l’ossessione degli uomini alla Han Solo, dato che sono gay.

Levando le molteplici citazioni, palesi e non, in riferimento al mondo di Star Wars e relativi personaggi, il racconto rimane vivace, fluido e soprattutto con dialoghi tra i personaggi mai noiosi e scontati.

Clark Kent, detto Superman, e Mark, il prototipo del nerd gay destinato ad amare la saga di Star Wars - il perchè di questa mia affermazione lo scoprirete solo nelle ultime pagine del racconto-, sono caratterizzati al meglio e peculiari anche se le pagine a disposizioni delle autrice erano poche.

Ovviamente Clark Kent non era davvero Superman. Era solo un ragazzo – un uomo, adesso – che si chiamava come il supereroe della DC Comics e con un ego grande quanto la Fortezza della Solitudine.

Il racconto parla di due ragazzi che dopo un inconveniente avvenuto durante il liceo, mai scordato dai due, si ritrovano alla rimpatriata dei propri ex compagni di scuola, quindici anni dopo l'evento.

I due si ritroveranno a riavvicinarsi e ritrovarsi, perchè l'attrazione che provavano sui banchi di scuola non si è sopita. Tuttavia, se il desiderio fra i due è ancora presente, altrettanto lo sono i pregiudizi che Mark si è costruito su Clark dopo quella avventura avvenuta nei bagni di scuola, quando erano entrambi ingenui ragazzini – nonostante la spavalderia, apparente, di Superman.

E Clark come potrà mai conquistare il cuore – malamente spezzato e a cui ancora brucia - di un nerd? E nel piano di conquista di Superman entrerà anche Star Wars? E credetemi se vi dico che Mark è capace di eccitarsi persino ascoltando il respiro asmatico di Darth Vader.

Regola #5 del manuale dei migliori amici: mai pronunciare il nome di Kent, se non per accusarlo di triplice omicidio davanti a un giudice.

Questa è la storia di un inizio, quindi non aspettatevi dichiarazioni d'amore incondizionato dopo cinque minuti dall'incontro tra i due e un lieto fine scritto nella pietra.

Il finale è aperto alla nostra fantasia e alla possibilità di una storia d'amore per nulla scontata, fatta di battute sarcastiche e citazioni improbabili di film cult della cultura pop. Spero solo di non scoprire che Mark è il padre di Clark, anche se un incesto nella saga Star Wars e nelle storie a essa ispirata è sempre presente.

Il mio animo geek, da amante dei videogiochi e amante segreta di Darth Vader mi porta a dare a questo racconto quattro arcobaleni e mezzo, perchè una citazione in più ci stava. Anche se ho apprezzato i labili riferimenti ad altri romanzi e film, come il mitico “Carrie” di Stephen King.

4,5 arcobaleni

Bubbetta

Christmas night – Aurora R. Corsini

Un inizio a bomba per questa antologia di Natale offertaci da Triskell Edizioni, dopo “Buon Natale, sfigato!” che mi ha fatta ridere non poco, troviamo a farci compagnia questo bellissimo racconto di Aurora R. Corsini. Racconto che bisogna dire essere legato a un altro, “Election Night”, che trovate gratuito su Romanticamente Fantasy Sito, e che andrò sicuramente a leggere visto quanto mi è piaciuto questo.

La storia di Sean e Will è ambientata a Edimburgo durante il periodo natalizio e vede i nostri protagonisti lavorare entrambi al Museo Nazionale della Scozia e vivere un una casa modesta. Quando Sean riceve una telefonata da suo padre a Longmorn, che lo informa che il padre di Will sta morendo e ha chiesto di vederlo, il loro mondo riceve uno scossone: vorrà Will esaudire l'ultima richiesta di quell'uomo dal quale anni prima è fuggito, per allontanarsi da una vita fatta di violenza e denigrazione? Saprà perdonare l'uomo che per così tanto tempo è stato il suo più grande incubo? E Sean sarà in grado di stargli accanto in questa situazione?

Prima di tutto vi dico di non preoccuparvi se non avete letto “Election night”: “Christmas night” non ne risente per niente. I personaggi e i fatti accaduti nel primo racconto sono stati delineati bene dall'autrice, ed è facile quindi entrare subito nel vivo della storia senza la sensazione che ci manchi qualcosa.

I protagonisti sono da amare: quello che hanno passato non li ha induriti affatto, ma piuttosto li ha uniti rendendoli una coppia bellissima e affiatata. Due giovani che si amano e che vivono all'unisono, ma che hanno ancora molto da scoprire l'uno dell'altro.

Con il passare degli anni, l’insicurezza era svanita, ma non per questo erano finite le scoperte, si era smarrito il desiderio o era scemata la passione. Stare insieme all’uomo che ami è un viaggio senza fine, un avventurarsi fianco a fianco nei territori infiniti dove cuore, mente e corpo si fondono, creando quell’atto magico che è unirsi l’uno all’altro in quei momenti senza spazio né tempo, durante i quali si diventa solo battito e respiro, nient’altro che due anime innamorate.

Il difficile incontro col padre è una parte bella e difficile da leggere, sapendo ciò che ha fatto al figlio, ma non risulta eccessivamente drammatica o stucchevole. Vedremo però uno Sean super innamorato che vuole solo difendere il suo amore, anche se finirà per ferirlo.

Il suo pianto mi scavò un solco nell’anima e odiai ancora di più suo padre per averci fatto anche quello: noi non litigavamo di solito, non così almeno, con urla e accuse reciproche.

Concludo dicendo che l'autrice riesce a raccontare le difficili vicende di Sean e Will con uno stile fresco e scorrevole, che rende molto piacevole la lettura nonostante i lacrimoni che sicuramente verserete.

Aggiudico a “Christmas night” quattro arcobaleni e mezzo e vi auguro una buona lettura dell'antologia!

4,5 arcobaleni

Cinderella



Un angelo in dono – Stella Bright

Gli angeli sono l'emblema del Natale anche se troppo puri, salvifici e inarrivabili per i miei gusti terreni. Ma se mi parlate o scrivete di angeli atipici, ribelli e caotici avrete la mia totale attenzione.

Stella Bright ci descrive, nel suo racconto, una storia d'amore fantastica dove le tinte dark si mescolano perfettamente con i sentimenti puri del Natale e del dare per ricevere. Abbiamo due protagonisti molto interessanti: un ragazzo ferito dai propri simili a causa del suo orientamento sessuale e un angelo che per la prima volta si trova a non voler solo proteggere il proprio umano da custodire.

L’angelo lo attira a sé e lo abbraccia: profuma di vento, di pioggia, di muschio, di alberi. Stretto fra le sue braccia gli sfiora le ali nere, le accarezza con dita incerte; seta pura, eppure forti e potenti. Lo sente gemere piano, un suono che non ha nulla di soprannaturale, ma molto di umano.

«Non mi importa cosa sei.»

E come far incontrare due creature appartenenti a dimensioni differenti? Semplice: attraverso uno degli insegnamenti del Natale, il sacrificio. L'angelo si trova a dover sacrificare una parte di sé per avere una possibilità con l'umano tanto desiderato. Ma non si tratta solo dei desideri dell'angelo: lui agisce anche per appagare il desiderio d'amore del suo protetto, ed ecco che entra in scena un medico di nome Sitael, stranamente lo stesso dell'angelo apparso in sogno al ragazzo. Il medico incontra il ragazzo ed ecco il vissero per... e no, sarebbe troppo facile! Perchè il medico, come l'angelo, è dilaniato al proprio interno. Ma grazie al miracolo del Natale un ragazzo molto determinato riesce a superare i propri ostacoli.

Da quando aveva trovato il ragazzo, ogni momento delle sue giornate sembrava più reale, si sentiva stranamente vivo, tutto aveva un senso.

In poche pagine l'autrice ci trasporta in una dimensione fantastica, pur mantenendo intatti i sentimenti umani. Il lettore può immedesimarsi nei protagonisti, nei loro dubbi e nelle loro paure per poi gioire dei loro progressi. È un racconto di Natale atipico, ma che veste alla perfezione ciò che il Natale simboleggia.

Il mio voto finale è di quattro arcobaleni.

4 arcobaleni

Bubbetta




L'étoile de Noël – Lily Carpenetti

Un altro racconto che mi è molto piaciuto in questa antologia è L'étoile de Noël, della a noi ormai conosciuta Lily Carpenetti. La storia è ambientata a New York e ci fa entrare nel mondo della danza classica, fatta di tutine attillate e maschi muscolosi e svolazzanti.

Gavin Clark si trova a New York con il suo friend with benefits (suona meglio di trombamico, vero?) Jack, perchè quest'ultimo deve fotografare per conto della rivista Lide lo spettacolo del corpo di ballo del Teatro Bolshoj, che mette in scena Il lago dei cigni.

Qui Gavin si prende una potentissima infatuazione per Alexiej, primo ballerino della compagnia e, inutile dirlo, altissimo e biondissimo gnocco. Ma è la vigilia di Natale e Gavin si sente in colpa a lasciare solo Jack, che non aspetta altro che Gavin si decida a rendere serie le cose tra loro.

Gavin si lascerà finalmente andare alle sue passioni per seguire Alexiej e vivere finalmente l'amore da cui era sempre fuggito?

Un racconto appassionante, due protagonisti (ma potremmo includere anche Jack, a cui va tutta la mia sincera simpatia per vivere così a lungo nella tanto temuta friendzone) fantastici e così diversi tra loro: uno studente gracile e un po' burbero e un elegante e muscoloso primo ballerino di una famosa compagnia di danza. Un incontro assurdo e un'alchimia a cui si stenta a credere. Ma il Natale, si sa, può fare magie, così come l'amore, che giunge inaspettato e si apre un varco a forza nel cuore di Gavin, deciso invece a restare sigle, libero e senza confini o restrizioni.

C'era feeling fra loro e non era solo perché spesso avevano condiviso il letto. Si era creata un'alchimia particolare a cui Gavin si ostinava a non voler dare un nome. Era uno spirito libero, non voleva legami, anche se Jack gli avrebbe donato il suo cuore immediatamente.

L'incontro tra Gavin e Alexiej è uno di quelli che tiene incollati al libro per quanto possa sembrare assurdo e improbabile, ma comunque capace di emozionare il lettore. Perchè ammettimolo: tutti noi amiamo l'attrazione istantanea, quella potente che fa sì che non si riesca a togliere gli occhi di dosso a qualcuno, quella che ci fa battere forte il cuore e ce lo sconquassa quando finalmente si raggiunge l'oggetto del desiderio.

Coordinarono i movimenti ondulatori al ritmo dei loro cuori. In quel momento, poco importava che fossero due estranei appartenenti a paesi distanti. Erano solo due giovani affamati d'amore che lasciavano parlare i loro corpi, che si capivano meglio di quanto le parole potessero spiegare.

Lily Carpenetti ha saputo ancora una volta fare centro nel mio cuore di lettrice, con un racconto romantico, ma non smielato come avrebbe rischiato di essere una storia che parla di colpo di fulmine sotto la magica atmosfera natalizia.

Quattro arcobaleni decisamente meritati.

4 arcobaleni

Cinderella

Ritorno a casa - Dawn Blackridge. 

Lo spirito natalizio non è fatto solo di amore, calore e famiglia. E' fatto di tante altre sensazioni, emozioni e eventi che lo rendono uno dei giorni più attesi dell'anno, soprattutto se sei un militare in missione. Il racconto di Dawn Blackridge ci mostra un altro lato del Natale, ovvero quello del ricongiungimento e della realtà delle guerre moderne – dopo l'orrore visto nel bellissimo racconto di Erin E. Keller sulla Seconda Guerra Mondiale.

James è un militare in servizio, pronto a ricongiungersi per Natale con il suo compagno, Daniel, e suo figlio. Servire la patria è una nobile scelta, ma la lontananza dai propri cari è uno dei prezzi da pagare.
Ma non solo James sente la lontananza e il desiderio di riabbracciare la propria famiglia, anche Daniel costretto ad affrontare la vita quotidiana da solo, sente la mancanza della propria anima gemella e il figlio in crescita ha bisogno di entrambi i suoi papà.

«Buongiorno,» mormorò Daniel, la voce arrochita dal sonno. James si chinò a baciarlo, porgendogli la tazza che Daniel terminò avidamente, e infilandosi di nuovo sotto le coperte con lui.

Si tennero stretti, il viso del marito sul petto di James, in silenzio: non c’era bisogno di parole, volevano solo godersi quel momento tutto per loro.

Il militare a casa non sarà l'unico regalo per la famiglia, ma come sempre lascio le chicche nella speranza che vi soffermiate su questo racconto, pronto a farvi desiderare di stare a letto con una cioccolata calda in mano e un braccio amorevole stretto attorno alle vostre spalle.

Il Natale rappresenta il ricongiungimento, l'amore famigliare e l'amore della patria. L'autrice ci trasporta in un clima fatto di malinconia ma anche di dolcezza, quando ritroviamo tutta la famiglia riunita insieme.

Era a casa, con la sua famiglia, ed era Natale. Era tutto perfetto.

Questa è l'antologia dell'originalità e del Natale dai sentimenti e valori non prevedibili, e posso ben dire che questo racconto ne incarna perfettamente le aspettative.

Il mio voto finale è di quattro arcobaleni perchè è pur sempre un racconto molto molto breve. Se posso dare un suggerimento a Triskell Edizioni, l'anno prossimo mettete un limite minimo di 200 pagine per i racconti, e farete felici molto tossici dell'M/M romance.

4 arcobaleni

BUON 2016 RAINBOWN-ADEPTI !

BUBBETTA



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