10 dic 2015

RainbowRecensione in anteprima: "I Fenomeni" di Velia Rizzoli Benefenati


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DATA DI PUBBLICAZIONE 11 DICEMBRE 2015

Titolo: I Fenomeni

Autore: Velia Rizzoli Benfenati

Casa editrice: Triskell Edizioni










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«Federico Franzoni, detto Franz, è così: ricco da far schifo, più brillante di un diamante, simpatico praticamente a tutti e, manco a dirlo, di una bellezza irritante. Io lo odio.»

Siamo a Bologna nel settembre del 1994 e questo è il primo pensiero di Gionata Draghetti quando incontra, il primo giorno di allenamento, un suo compagno di scuola appena tornato dagli Stati Uniti.

Presto però questa opinione cambia, a dispetto di tutto.

Chissà Franz cosa ne pensa di lui…

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Questo libro è stata una piacevole sorpresa.

La storia è ambientata a Bologna, nel 1994, ultimo anno di liceo scientifico per Franz e quarta per Gionata, detto Drago, a causa di una bocciatura. Gionata è un outsider per una miriade di motivi: abita in una casa popolare di un quartiere popolare, da quando il suo ex migliore amico lo ha serenamente sputtanato con tutta la scuola viene chiamato John – come Elton John – quando gli va bene, e qualsiasi gradazione di inutile frocio possa esserci quando non va per niente bene. Ha un patrigno che lo ama, ma ha paura per lui per il suo essere omosessuale, e una madre agorafobica che non lo vede nemmeno, rinchiusa com'è nel suo mondo di paure. Unica gioia?
La pallavolo. Vedere i campioni in TV, i fenomeni, o giocarla nella sua polisportiva.

Federico è la sua antitesi. Come dice Gionata descrivendo Franz&Co.:

[…] tra noi e loro ci separano meno di cinque chilometri, in essi ci sono tutte le estrazioni sociali che potete immaginare e qualche farmacia della sua famiglia.

Franz è rappresentate di istituto, ha un nutrito gruppo di amici e un intero fan club di liceali che gli sbavano addosso, ha una media altissima, è atletico, simpatico, sempre sorridente, con la battuta pronta, con un tatuaggio che cita Gramsci (ehi, siamo a Bologna negli anni ’90! Non per niente si diceva Bologna la rossa) ed è appena tornato in Italia dopo un anno a Boston.

Gionata lo odia e, detto tra noi, con un curricola simile starebbe sulle scatole pure a me. Come si incrociano le loro strade? Perché le rispettive polisportive di appartenenza si fondono in una sola ed entrambi vogliono entrare a far parte della squadra A, quella dei titolari.

Mai giudicare le persone dalle apparenze! Franz fin dal principio risulta un ragazzo alla mano, gentile, che vuole sempre parlare con Gionata, che lo soccorre quando un loro compagno di squadra lo azzoppa. È qui che inizia la loro amicizia. Franz sente che con Gionata può essere se stesso, può essere un Franz lunatico, un Franz serio, anche malmostoso. Non uno che deve sempre mostrarsi sorridente.

Cosa mi è piaciuto? Molte cose. Com’è scritto innanzi tutto, colloquiale, ma non esageratamente dialettale. Le atmosfere degli anni ’90 con occupazione a scuola, gruppi grunge, il pogo nelle discoteche rock, e soprattutto la pallavolo.

Tutto ruota attorno alla pallavolo. Al dimostrare di valere qualcosa, di riuscire in qualcosa anche se tutto il resto fa schifo; il guardare a bocca aperta i migliori giocatori che abbiamo mai avuto e per una volta essere la nazione invidiata. Il vedere dal vivo i tuoi idoli e sapere che se anche non arriverai mai al loro livello, ogni volta che vinci contro ogni pronostico e ogni volta che segni un punto che non sapevi di aver la forza di realizzare, sei anche tu un po' un fenomeno.

Poi c'è l’ambiente, quella divisione a caste tipica di ogni liceo, quel colpire alla gola e continuare a farlo finché la preda non giace ai tuoi piedi sanguinante (metafora, ma fino a un certo punto), solo per far credere al mondo di essere il migliore. Quando uno delle case popolari e gay non può per nessun motivo girare attorno al più figo del Creato. Perché uno come Franz non potrà mai abbassarsi a essere amico di uno come John!

Ci sono le solitudini di ogni adolescente, sia quello bene che il popolano. Solitudini diverse, ma sempre solitudini.

C'è l’amore, inaspettato, incredibile, totalizzante. Quella forza che ti permette di stare a testa alta, quell’amore che non ti fa ragionare dalla gelosia; l’amore che riesce a superare le tue paranoie e le insicurezze.

C'è l'omofobia. La più becera, assurda, odiosa. Quella che non te ne capaciti. Soprattutto per i motivi che l’hanno scatenata. Questo libro per me è stato tutto questo. E ripeto, una piacevole sorpresa.

Voto? 4 arcobaleni e mezzo.

4,5 arcobaleni

May the multicolor be with you

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