9 nov 2015

RainbowRecensione in anteprima: "Volere la Luna" di Sarah Madison.

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DATA DI PUBBLICAZIONE 10 NOVEMBRE


Titolo: Volere la Luna


Titolo Originale: Crying for the Moon


Autore: Sarah Madison


Traduzione di: Ugo Telese


Casa editrice: Dreamspinner press


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Il vampiro Alexei Novik può anche avere i denti aguzzi e la bara, ma ha abbandonato quello stile di vita per una vecchia casa da ristrutturare nei monti Blue Ridge. Stanco del passato, Alex intende restare da solo, ma sembra che il suo nuovo affascinante vicino, Tate, non recepisca il messaggio: una buona cosa, dal momento che questi sembra essere a conoscenza di tutte le cose che riguardano la casa. Tate va anche d’accordo con gli amici mannari di Alex, anche se uno di loro gli ricorda apertamente che la loro amicizia non è una buona idea.

Se una relazione platonica è una cattiva idea, la crescente attrazione tra Tate e Alex è un disastro annunciato. Il dolce Tate si ritroverà invischiato nel mondo pericoloso di Alex e quest’ultimo sarà diviso tra la voglia di avere la relazione che ha sempre desiderato e il desiderio di tenere Tate al sicuro. Quest’ultimo, d’altro canto, non accetta un no come risposta e sembra accettare tranquillamente tutto ciò che Alex gli riversa addosso senza battere ciglio. Proprio quando il vampiro pensa che, dopotutto, le cose possano andare per il meglio, il passato di Alex ritorna, spingendolo a fare una scelta terribile.

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Quando ho aperto questo libro ho pensato “Ecco! Un altro libro su vampiri, mannari, lotte intestine, umano da tramutare”. Si, certo. Non avevo capito proprio nulla.

Partiamo dai personaggi. Alex, il protagonista, il vampiro. Atipico, per più di un aspetto. Innanzitutto lui vampiro ci è nato, nessuno lo ha trasformato e soprattutto è un possessore di bara. Vedete, le bare riconoscono un solo possessore, non possono essere rubate, ingannate. Avete presente le bacchette di Harry Potter? Ecco. È il dormire nella bara che ti dà la Vita, l’eternità, l'invincibilità; anche se più ci dormi e più perdi la tua umanità, la capacità di sopportare i raggi solari e la possibilità di vedere il tuo riflesso in uno specchio. In poche parole, che Alex ha dentro di sé ma che fatica ad ammettere ad alta voce, la bara ti dona la Vita ma ti toglie l’anima.

A causa del suo ex, Victor, uno innamorato della Vita tanto da ritenersi superiore a chiunque, e anche a causa di una apatia dovuta alla lunga vita, Alex decide di andare a vivere in una casa sperduta per diventare un eremita dei tempi moderni.

Si, avete inteso giusto, Alex non riuscirà a star solo nemmeno per 5 minuti.

La legge di Murphy regna sovrana anche se sei un vampiro con mire da eremita. Perché a casa di Alex prima passa il suo vicino veterinario – il nostro coprotagonista Tate – e poi arriva il suo branco di mannari formato da Nick, Paul, Duncan e Trish.

Perché questo libro è un atipico del filone vampiro-mannaro? Perché l’essere vampiro o lupo mannaro è solo un pretesto. Sono tutti, a modo loro, degli emarginati, delle persone stanche della loro vita, persone che non vengono accettate dagli altri, persone che ancora faticano a venire a patto con ciò che sono.

Si, si parla anche in questo libro di alimentazione vampiresca (quando Alex ammette con sé stesso di provare attrazione per Tate lo vede praticamente come una gigante giugulare pulsante e succosa), di cosa si prova a essere un immortale o una persona che deve cedere agli istinti più primordiali per 3 giorni al mese.

Non mi è facile descrivervi questo libro, soprattutto perché c'è una cosa che non posso dire, quindi dirò solo che riguarda TGP e che definisce la storia.

Ciò che mi ha fatto riflettere sono state un paio di cose. Innanzi tutto che, a prescindere del tuo status sociale – umano, vampiro, mutante – regna sempre sovrano il “se non ti allinei con la massa ti tagliamo fuori e se sei fortunato finisce con l’emarginazione, se ti va male ti si dà la caccia fino allo sfinimento” e poi il titolo.

Nick e Paul devono tenere nascosta la loro relazione perché è mal vista dalla comunità mannara, Duncan è stato buttato fuori dal suo precedente clan e ha vissuto da cane sciolto finché Nick non lo ha “salvato”. Lo stesso Alex è un reietto. È nato nella Vita ma non vuole farne parte, ha una cassa che gli darebbe l’eternità, ma sono più le volte che sogna di farla finita che altro. Piange ancora la morte dei genitori e la solitudine e la vulnerabilità che ne sono derivate.

E Tate? Tate è il faro nella notte. Il collante. Si, perché è la sua accettazione nei confronti dei mannari che li spinge a rilassarsi e a essere loro stessi, che li spinge ad avere un progetto futuro, riavere dei sogni. Anche se è solo formare un gruppo e suonare in locali fumosi. È Tate che dà la fiducia necessaria ad Alex per poter affrontare e respingere Victor e la sicurezza che la Vita gli poteva dare. È Tate che gli dimostra cosa si deve fare quando si vuole qualcosa.

La cosa più misteriosa – e secondo me più carica di significato – è il titolo. Perché volere la luna? Significa, per parafrasare la Bertè, che si vuole l’impossibile? Che si vuole tutto quello che la vita può offrire? Significa forse volere qualcosa che si considera irraggiungibile?

Che la luna di Alex sia una banale vita a due con Tate, circondati dagli amici? Che la luna di Tate sia vivere una vita assieme a persone che lo possono capire? Che la luna dei mannari sia poter non nascondere la loro vera natura ma viverla liberamente accettati per quello che realmente sono?

E questi non sono forse i desideri impossibili di chiunque?

È una lettura piacevole? Si. Avrei trattato alcune cose diversamente accorciando alcuni passaggi ed espandendone altri? Si, sfido chiunque a trovare la perfezione in qualcosa e poi io sono una notoria rompi scatole quindi va da sé che ho da ridire. La lettura mi ha sorpreso? Si. L’ho trovato un libro particolare, che non saprei descrivere con tratti decisi, mi viene spontaneo dire “lo devi leggere pure tu, devi farti un’idea e farmi sapere se corrisponde alla mia”.

Voto finale? 4 arcobaleni


4 arcobaleni


May the multicolor be with you

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