3 set 2015

Recensione: "Falene" di Francesco Mastinu.

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DATA DI PUBBLICAZIONE 3 SETTEMBRE

TITOLO: Falene

AUTORE: Francesco Mastinu
CASA EDITRICE: Amarganta

SINOSSI:


Manlio pensa di aver avuto tutto: una laurea a venticinque anni e un compagno, Enrico, da cui non riesce più a distinguersi. C’è anche Mirna, la sua amica di sempre, un legame che si confonde tra le pieghe del passato. L’incontro con un Francesco, un pittore magnetico e attraente, rimescola le carte della sua esistenza, avviando per Manlio un difficile percorso alla ricerca di sé e dei desideri che pensava di aver perduto.


Sullo sfondo di una Cagliari affascinante, Manlio affronterà  lo scontro tra le speranze e la dura realtà, fronteggiando con coraggio una serie di scelte destinate a cambiare la sua vita.


Inizia così Falene, una storia intensa della serie Emozioni del nostro tempo.


LA MIA OPINIONE:


Devo ammettere che questo è un libro che ho dovuto digerire lentamente. Appena l'ho iniziato non mi è piaciuto: la storia non iniziava mai e trovavo la narrazione piuttosto pesante, con un frequente uso di parole che mi costringevano a consultare il vocabolario. Fortunatamente proseguendo nella lettura ho potuto apprezzare maggiormente quello che l'autore vuole raccontarci.


Come dicevo il libro inizia con uno stratagemma letterario che personalmente apprezzo, ma che è molto difficile da usare: la corrispondenza. Francesco Mastinu ci mette a disposizione le lettere che il protagonista del libro scrive per anticiparci qualcosa della storia e introdurre i vari personaggi.


Le vicende narrate dall'autore sono ambientate a Cagliari, che viene descritta in modo così bello da farci venire voglia di prendere il primo aereo per la Sardegna. Manlio è un neolaureato che non lavora, ma ha un fidanzato benestante e bello. Unico neo: Enrico è il classico uomo-padrone maniaco del controllo, che passa dal non calcolare per niente Manlio al controllarne ogni minima azione. Con il beneplacito di Manlio che definire remissivo è dir poco.


Accade che durante una festa tenuta da Laura, misteriosa e ambigua amica di Enrico, Manlio conosca Francesco, un attraente artista e restauratore che subito gli scombussola la mente e pure qualcos'altro. Ed è qui che a mio parere il libro pecca di frettolosità e sdolcinatezza da diabete: Manlio ha appena visto Francesco e già parla di sentimenti forti che non ha mai provato prima, mentre Francesco gioca a fare il moderno Cyrano De Bergerac per far colpo su Manlio. Il tutto mentre Enrico è chissà dove nella casa a farsi gli affari suoi. Inutile dire che poi i due iniziano a vedersi di nascosto da Enrico.


C'è poi Mirna, migliore amica e pure qualcos'altro che non si capisce di Manlio. Sembra che sia la classica ragazza affamata di BIP! che urla “datemi un ragazzo”, ma poi non ci combina niente e tratta Manlio come una sorta di fidanzato, scenate comprese. I due dovranno scontrarsi e confrontarsi parecchie volte, e risolvere molte faccende rimaste in sospeso.


Questi personaggi si intrecciano tra loro in un miscuglio di bugie, omissioni e confessioni che porteranno Manlio a dover fare qualcosa che fino a quel momento era stato incapace di fare: compiere una scelta. Ma sarà in grado di farlo? Farà la scelta giusta?


Ha ciò che serve per sapere cos'è meglio per lui?


Ognuno di noi pensa di conoscersi veramente bene, ma penserebbe lo stesso se la vita lo portasse al centro di un incrocio, costretto a scegliere quale strada percorrere? Si può essere davvero sicuri di conoscere ogni singola parte di noi stessi e di saperci fare i conti?


Questo porta anche al tema del rispetto verso se stessi. Se ci conosciamo veramente, sappiamo cosa meritare, sappiamo cosa è meglio per noi e come ottenerlo. O almeno sappiamo di doverci provare. Manlio sembra essere carente di rispetto verso se stesso: per tutto il libro lascia che sia Enrico a scegliere per lui. E proprio quando è chiamato a dover scegliere tra la sua vita di sempre e una nuova lui resta in bilico con il piede in due scarpe, raccontando un sacco di bugie oppure omettendo delle verità. Ma ha molta strada da percorrere verso la conoscenza di se stesso e di ciò che è giusto.


Mi sento di dare a “Falene” tre arcobaleni, sperando di leggere altro di questo autore che a mio parere può ancora migliorarsi.


3 arcobaleni


.Cinderella.

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