23 set 2015

RainbowRecensione in anteprima: "Like & Subscribe" di Jay Bell.

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DATA DI PUBBLICAZIONE 25 SETTEMBRE


TITOLO: Like & Subscribe


AUTORE: Jay Bell


CASA EDITRICE: Triskell


TRADUZIONE: Chiara Messina


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Avete presente quel figo stratosferico che avete scovato su You Tube? Quello con dei pettorali da paura e un sorriso abbagliante? Scommetto che non riuscite a smettere di guardare i suoi video.
Ora immaginate cosa accadrebbe se aveste la possibilità di incontrarlo e tutte le vostre fantasie cominciassero a tramutarsi in realtà. C’è solo un piccolo problema: tra voi e il vostro ragazzo dei sogni c’è il fidanzato di lui. Ed è tutt’altro che contento della situazione.
Si dice che l’amore possa vincere ogni ostacolo, ma se la vostra vittoria dovesse significare l’infelicità di qualcun altro?


 


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Avete presente quel brivido di curiosità che vi assale quando in un libro, dopo aver conosciuto il protagonista, si viene a conoscere il suo LUI? Ecco. Il mio brivido è stato di puro terrore. Più leggevo e più mi ripetevo “no, no, no, NOOOOOO!”

Perché? Perché ho odiato Tony. E odiato è un eufemismo. Dire che lo spellerei da vivo col pelapatate è un eufemismo. Sì, ok, non è un serial killer, non è uno che te la fa alle spalle, anzi, direi che è abbastanza un ‘quello che vedi è quello che sono’. E forse è proprio questo il problema.

Evan, il nostro protagonista, è un sognatore romantico che spera di trovare il vero amore, quello con la A maiuscola. E dove pensa di trovarlo? Nella vita vera? Nooo. Sui social? Sarebbe già un passo avanti! No, Evan perde letteralmente la testa – a livello di una qualsiasi 12enne che piange quando uno degli One Direction gira la testa nella loro direzione e fa una specie di sorriso – per uno youtuber che ha un canale e che posta videomessaggi quasi sempre a torso nudo e vende pure le sue foto autografate. Che Evan puntualmente compra e con cui dialoga e arriva persino a baciarla.

Detto così Evan sembra veramente, ma veramente uno sfigato. E lo è anche da un lato, ma principalmente Evan è una cosa.

Solo.

È cresciuto con due genitori amorevoli e che non lesinavano in dimostrazioni d'affetto. Da adolescente era grassottello, timidone e cercava con tutte le sue forze di diventare un camaleonte. Come in che senso? Nel senso che avrebbe volentieri cambiato pelle per mimetizzarsi con le pareti per non farsi vedere da nessuno. Poi per fortuna sua – e della maggior parte dei coetanei – l’adolescenza è passata e ha portato via con sé il peso in eccesso, donandogli centimetri su centimetri (in altezza, cosa stavate pensando?). Ciò che non lo ha mai abbandonato del tutto è quel senso di inadeguatezza che lo fa ancora stare rasente parete nella maggior parte delle feste. O nascosto dietro alla sua coinquilina/migliore amica che sfortuna sua è anche innamorata persa di lui.

In una di queste serate ‘mo mi metto qui buonino buonino e faccio finta di essere 'na natura morta’ conosce la sua ossessione. Tony.

Il belloccio – sempre a petto nudo ma solo perché sto mettendo a nudo il mio cuore e non solo metaforicamente parlando – Tony. Il sensibile ragazzo che cerca l’amore per sempre, quello che ha adottato una cagnolina con 3 zampe, quello innamorato del suo ragazzo Orlando.

Tony, che non riesce a stare senza la sua corte di groupie appresso.

Sì, odio Tony per questo motivo. Perché è l’epitome di tutto il brutto dell’essere famoso su un social network.

Non me la sento di dire altro della trama, anche perché sono una 60ina di pagine e quindi svelerei troppo. Potrei farvi una tirata contro tutta quella gente che per un like, una visualizzazione, un minuto di quei quindici di cui parlava Andy Warhol venderebbe la madre, o che si sente Meryl Streep al terzo Oscar, ma ve la risparmio perché emano magnanimità da ogni poro (vi sento ridere! Smettetela immediatamente!).

Sono tentata di spoilerarvi a quale commedia teatrale si sia ispirato l'autore, ma poi capireste tutto e quindi niente. Dai, vi dico solo il nome della lei protagonista, che se lo indovinate solo così siete anche bravi bravi. Rossana.

Il racconto è sì breve, ma è ben sviluppato. Non ci sono parti frettolose. Non è un romanzo completo anche se corto. È un può essere. Non è un vissero felici e contenti. È un «piacere di conoscerti, mi piaci, ti piaccio, stiamo a vedere come va?".

Voto?


4 arcobaleni.


4 arcobaleni


May the multicolor be with you


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***


 

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