SINOSSI (tratta dal sito della Dreamspinner Press):
“Papà” non era un titolo che Rue Morraway desiderasse, ma non aveva neppure mai pensato di fare sesso con una donna. Adesso è il padre involontario di una neonata di nome Alice. Tra il suo lavoro come barista e la scuola per parrucchieri, Rue non ha il tempo per la bambina, ma non vuole darla via. Quello di cui ha bisogno è una babysitter e sta finendo le opzioni possibili. È sul punto di lasciare la scuola per badare lui stesso ad Alice, quando gli viene in mente il suo solitario vicino, Erik.
Erik Van Nuys è uno scrittore di libri di fantascienza con un sacco di problemi d’ansia. Non ama la gente in generale e ancora meno ama i bambini. Lo stesso, con i suoi assegni per i diritti in calo, ha bisogno di un’entrata extra. Malvolentieri, si cala nel ruolo del tato e ancora meno volentieri, si trova a innamorarsi di Alice e del suo spumeggiante genitore.
Rue ed Erik sono tanto diversi quanto possono esserlo due persone e Alice è la più inusuale delle bimbe, ma Rue non è mai stato tanto felice quanto lo è con lei ed Erik al suo fianco. Almeno, fino a quando non riceve un’offerta che gli farebbe raggiungere tutti i suoi sogni e non si trova di fronte a una scelta: il futuro che ha sempre sognato o la famiglia che non aveva mai creduto di desiderare?
LA MIA OPINIONE:
Rue ed Erik non potrebbero essere delle persone più agli antipodi. Ecco come si presenta Rue al mondo nel prologo:
"Stavo passando una serata decisamente favolosa, se mi è permesso dirlo. Avevo applicato l’eye-liner proprio bene, i miei capelli salivano sparati e scendevano perfettamente a piombo nei punti giusti, e nel vestirmi ero riuscito a camminare su quella sottile linea che sta tra il leggermente troia e il profondamente puttana, che in qualche modo andava a finire con i ragazzi che sbavavano e io che ottenevo mance fantastiche. Come dicevo, davvero una serata favolosa."
Rue è appariscente, sempre con i capelli all'ultima moda, mangia sano, beve tè verde, usa tanta crema idratante e si dipinge le unghie. Sogna di diventare il più richiesto ed amato coiffeur dalle star di Hollywood. Al momento però vive nella anonima Wilmington, di giorno studia da parrucchiere e di sera sculetta, ammicca e serve i clienti del Tom Tom. E molti clienti lo apprezzano e glielo dimostrano, molto spesso e molto molto volentieri.
A dispetto del carattere aperto e della buona parlantina, Rue ha un solo grande amico: Dusty. Il suo grillo parlante, la spalla su cui piangere, la mano da stringere nei momenti delicati, l'unico su cui può contare e l'unico che abbia mai amato.
Finora.
Perché la sua vita sta per prendere una direzione inaspettata. Non solo fa sesso con una donna, e credetemi se vi dico che Rue è sopra ogni dubbio gay, è l'epitome del gay, una specie di manifesto da Pride semovente, ma la mette anche incinta. È così che nella sua vita entra Alice, ma non è la piccola a cambiargli la vita: è a causa (o forse grazie) ad Alice che nella sua vita entra Erik.
“Non ero mai stato molto bravo con i cambiamenti. O, per dirla tutta – ero terribile con i cambiamenti. E lo sapevano anche i miei genitori. Mi avevano aiutato a trovare questo posto prima di trasferirsi a Boston poche settimane dopo il mio diploma, quando l’idea di lasciare la casa in cui ero cresciuto mi aveva spedito in nove diversi livelli di panico. Adesso questo luogo era diventato il mio santuario personale, calmo, tranquillo e oh, così silenzioso quando avevo bisogno che lo fosse. Potevo esporre tutti i miei modelli di navi spaziali e tutte le miniature di Star Wars senza preoccuparmi che potessero essere toccate o rotte, lasciare il mio laptop aperto sulla scrivania senza dovermi preoccupare di occhi curiosi, e mai, mai sarei stato costretto a far entrare qualcuno, se non lo volevo.”
Lo scrittore di romanzi Sci-Fi Erik, l'ossessivo Erik che mangia solo schifezze e beve litri di Gatorade seduto sulla sua poltrona preferita mentre combatte un attacco di panico guardando Star Wars. Quell'Erik.
Erik che deve traslocare nel palazzo di Rue, Erik che deve cambiare verso al suo ultimo romanzo, perché lo Sci-Fi non tira più come una volta. Hai mai provato con un romanzo d'amore? Magari un M/M? Ora vanno alla grande e il mercato è in espansione... Erik che non solo non è mai stato intimo con nessuno, ma che non si era mai sentito attratto da nessuno, né donna né uomo.
Non è un romanzo da amore a prima vista. Anzi, direi più sconcerto a prima vista. Ecco quello che Erik vede in Rue la prima volta che questi, per disperazione, bussa alla sua porta per chiedergli una mano con Alice:
“I lisci capelli neri erano pettinati da un lato, coprendo in parte uno degli occhi. Da ciò che riuscivo a vedere di quello e dell’altro occhio, erano verdi. Ma non era il colore che mi aveva colpito. Era il fatto che fossero attentamente contornati da una linea nera… e la sua pelle era bianca come porcellana… e il suo labbro inferiore aveva due piercing, due di quei cerchi con la pallina, ciascuno a circa due centimetri dal centro.
Assimilai il tutto, ancora troppo confuso per riuscire a parlare. E questo prima che dessi un’occhiata ai suoi vestiti. Indossava una maglia nera aderente e un paio di quei pantaloni da ragazza che si fermano a metà polpaccio. Pendevano bassi sui suoi fianchi ed erano tenuti su da una cintura borchiata rosa acceso… che si abbinava alle infradito rosa che indossava ai suoi perfetti piccoli piedi. Gli fissai le dita – le unghie erano dipinte di nero con dei bagliori rosati – fino a quando il rumore di lui che si schiariva la voce non riportò la mia attenzione al suo viso.”
E le prime impressioni di Rue non sono da meno.
"E poi c’era Mister Gatorade – così soprannominato a causa delle casse di quella sostanza nociva che si faceva spedire ogni mese, insieme a scatole di ramen liofilizzato, cereali glassati e lattine su lattine di quella pasta precotta che era quasi fluorescente da quanto era rossa. Il pensiero di tutto quel sodio e di quello sciroppo ad altissimo livello di fruttosio era sufficiente a darmi i brividi.”
Per quanto le vite, i caratteri, le esperienze di Rue ed Erik siano agli antipodi e apparentemente immiscibili come acqua ed olio, il loro rapporto funziona. A poco a poco il terzetto formato da Rue, Dusty e la piccola Alice riescono a scalfire l'alone di panico che circonda qualsiasi parola o gesto di Erik. Ed Erik? Lui diventerà un punto fermo per tutti. Sarà l'eroe di Dusty, il pa-pa di Alice, il tutto di Rue. Il suo cambiamento sarà epocale anche se lento e non privo di crisi di panico.
Devo dirvi che il libro mi è piaciuto o arrivati a questo punto l’avete intuito? Mi piace la scrittura delle due autrici, mi piace un libro che presenta i POV (Point of View, punti di vista) di entrambi i protagonisti, mi dà quasi l'impressione di stare a sentire una coppia di amici che raccontano la loro storia d'amore.
A dir la verità ho adorato soprattutto Erik. Preferisco quando i personaggi principali non sono così stereotipati, come succede in molti romanzi. Erik sembra una persona vera al 100%, ha paranoie e attacchi di panico per qualsiasi cosa esca dai binari che faticosamente si è costruito negli anni. Quando il suo editor gli dice che deve variare genere letterario e gli manda del materiale informativo (vedi altri m/m) la reazione di Erik è stupenda. Quello che sorprende soprattutto di lui è come, nell'anno in cui si svolge la storia, sia diventato più sicuro di se. E non è solo dovuto a Rue. Sono stati l'amore incondizionato e la serenità che gli dava Alice, l'affetto, la tranquillità e l'accettazione di Dusty. Si, Rue è l'asse su cui gira il suo mondo, ma il solo amore di Rue non sarebbe bastato.
Che voto dò a "La mia piccolina"? Io direi che per scrittura, personaggi, storia, personaggi secondari e dialoghi si merita 5 arcobaleni su tutta la linea!
.RnbwP.
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