
DATA DI USCITA 7 LUGLIO
TITOLO: Il segreto
TITOLO ORIGINALE: The Secret
AUTORE: Ashley John
SERIE: George e Harvey – Libro 1
DATA USCITA: 7 luglio 2015
TRAMA:
Quando l’autore George Lewis, trentaduenne sposato, vede il diciannovenne Harvey Jasper leggere uno dei suoi libri in una libreria locale, non può fare a meno di sentirsi attratto da lui. Dopo avergli dato il suo numero di cellulare, riceve ben presto una chiamata dal ragazzo, il quale gli chiede se può fargli da stagista. Pur non del tutto convinto, George accetta e si impegna a farlo lavorare con lui, in casa sua, per un mese intero.
Man mano che passano del tempo insieme, Harvey condivide la sua vita problematica con George, che apre gli occhi su un mondo nuovo ricco di emozioni. George scopre qualcosa che non pensava di trovare in un altro uomo… l’amore.
Attenzione: Questo è il primo romanzo della serie “George & Harvey” e avendo un finale aperto, non può essere letto come autoconclusivo poiché conduce direttamente al secondo libro, “La verità”. Il romanzo racconta una storia d’amore tra due adulti consenzienti, di cui uno sposato, e tra i quali c’è una differenza di età di tredici anni.
LA MIA OPINIONE:
Ve l’avevo detto che odio i racconti, vero? Ebbene, come cavolo sono finita a recensirne un altro? Vorrei proprio capirlo…
Iniziamo dalla trama: George è una specie di King/Rowling/Crichton/Cornwell. Scrittore famoso, sforna best-seller e vive in una villa che neanche ad Arcore. Durante la settimanale visita alla libreria della sua città incontra Harvey, intento a leggere di nascosto uno dei suoi romanzi senza averlo acquistato. E invece di arrabbiarsi e denunciarlo, gli compra una copia del libro, glielo autografa, e già che c’è gli lascia pure il suo nome di telefono, nel caso potesse servigli. Perché per George chiaramente Harvey è un poveraccio senza il becco di un quattrino e lo scrittore soffre della sindrome della crocerossina, quindi deve salvare il ragazzino. L’intero racconto segue il binario del “povero Harvey, salviamo Harvey”. E devo dire che in alcuni momenti è lecito: il povero ragazzo – diciannove anni, a un passo al diploma, genitori morti, fratello ubriacone e manesco – non se la passa troppo bene. Il problema non è il salvare Harvey, ma la posizione in cui si pone George: sembra costantemente svalutare il ragazzo, come se non riuscisse neanche ad allacciarsi le scarpe da solo. Non credo che George lo faccia con cattiveria, ma questo mi è arrivato durante la lettura: un velo di superiorità che avvolge lo scrittore ricco e famoso.
Ma non è finita qui! George non ha solo la fastidiosa sindrome della crocerossina, è pure infantile! Quando vuole dimostrare il proprio amore per Harvey – perché sì, è etero e sposato, ma a quanto pare il volatile gli piace. O almeno quello di Harvey – lo fa in maniera totalmente ridicola e fuori luogo per un uomo di più di trent’anni. Senza contare che quando muore la suocera e la moglie è costretta a stare lontano dal talamo nuziale, lui manca solo che tiri fuori trombette e coriandoli. Ok, il matrimonio con quella *insulti coloriti* di Paula è chiaramente finito, e i suoceri ti stavano sulle scatole, ma non è che puoi metterti a ballare ogni volta che ti muore un parente!
Harvey dal canto suo ha solo diciannove anni, ma la tragica fine dei suoi genitori e l’attuale convivenza con il fratello l’hanno reso uno strano mix di giovinezza e maturità. Da un lato è solo un semplice ragazzino bisognoso di aiuto, dall’altro ha perso da tempo la visione infantile di un mondo dorato. Sulla carta non è certo il personaggio più interessante, visto che la sua controparte ha tutte le carte in regola per risultare il più appassionante: adulto attratto da un ragazzino, etero attratto da un uomo, marito fedifrago, tutto materiale per pagine e pagine di drammi interiori. Invece è proprio Harvey a essere il personaggio più realistico e al tempo stesso intrigante.
Bene, ritorniamo a noi: George si prende in casa il giovane Harvey, sboccia l’amore, ma arriva puntualmente la rogna, e porta il nome di Leo: fratello di Harvey, unico parente in vita, innamorato della bottiglia e dei pugni che sfoga sul fratellino. Non solo stronzo ma anche omofobo, che prende la simpatica abitudine di fare irruzione nella mega-villa di George per insultarli. Naturalmente non lo denunciano, anche se mi sfugge per quale motivo. Persino dopo che Leo ha estratto un coltello e minacciato George per riprendersi il fratello, nessuno chiama la polizia. Ma se non altro grazie a questa spazzatura di uomo abbiamo il colpo di scena – che arriva a poche pagine dalla fine. Ho già detto che odio i racconti? -, George si ritrova davanti a una scelta: Harvey o la moglie che già voleva lasciare e di cui non gli frega niente? Naturalmente verrebbe spontaneo rispondere: HARVEY! Ma lo scrittore ama tenerci sulle spine, e arrivederci a presto con “La Verità”.
Ho valutato il romanzo 2 arcobaleni e mezzo. Non posso andare oltre non perché è un racconto, con tutti i problemi che ne derivano in quanto a brevità. E neanche perché è il primo di una serie e lascia appesi che manco un ragno sul muro: quello posso sopportarlo. Sono costretta a dare una valutazione così bassa perché nonostante le premesse ci fossero – ragazzino con uomo adulto, lo adoro! – vengono saltati a piè pari moltissimi temi. George è etero, e in tre secondi netti accetta l’attrazione omosessuale per Harvey. Anzi, non si pone neanche il problema di sbavare per un uomo! È sposato, ma non ha nessuna remora a tradire, neanche minimo. Non per cattiveria, che potrei capire, o per ripicca o perché si sente solo, ma proprio non si domanda mai “è giusto tradire? Sto sbagliando? È questo l’uomo che voglio essere? Faccio bene visto è Paula è una bastarda?”. Harvey abbandona la casa del fratello, ma non è lacerato dall’aver perso così l’ultimo membro vivo della sua famiglia. Il ragazzo vorrebbe fare lo scrittore, e questo suo sogno occupa circa tre righe nel totale della storia. Troppe mancanze, decisamente troppe. Questo mi impedirà di leggere il seguito? Certo che no! Spero solo che l’autore si prenda più tempo per raccontare tutto ciò che c’è al di fuori della coppia principale, perché è proprio il contorno a rendere interessante una storia, e se dovesse farlo sarò ben felice di riconsiderare questo voto alla luce della storia completa.
.Pinkie.
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[…] è il secondo racconto della serie di George & Harvey, e QUI trovate la mia recensione a “Il segreto”. Ma per chi non volesse rileggersi le mie fantasie […]
RispondiElimina[…] LIBRO 1 (recensione QUI): […]
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