8 lug 2015

Doppia recensione: "Andare avanti" di H.J. Holt.

andare-avanti

TITOLO: Andare Avanti

TITOLO ORIGINALE: Moving On

AUTORE: H. J. Holt

CASA EDITRICE: Dreamspinner Press

SINOSSI (Tratta dal sito Dreamspinner Press):

Il ventiduenne Luke Kearsey, sopravvissuto a una vita in affidamento, scappa da una relazione violenta e abbandona il suo paese. Ora vive in Inghilterra, dove lavora in un fast-food. Forse la sua vita non ha una direzione, ma per lo meno lui è al sicuro.

Quando l’insegnante trentaseienne Paul Blackwell incontra Luke in un club, neanche l’uomo pensa di aver trovato qualcosa di più di un po’ di sesso senza strascichi. Paul è ancora in lutto per la morte del compagno con cui stava da cinque anni e non sta cercando un legame serio. Non se questo significa soffrire nuovamente.

Nonostante tutte le loro differenze, qualcosa scocca tra i due. Anche se a Luke manca la fiducia in se stesso e stenta a credere di avere qualcosa da offrire a Paul, anche se Paul è restio a iniziare una relazione con un uomo così diverso da lui, i due cominciano a esplorare le possibilità che potrebbero aiutarli a guarire. Con l’amore e il sostegno che si offrono a vicenda, Luke e Paul iniziano a lasciarsi il passato alle spalle; ma poi il passato di Luke si presenta in Inghilterra, reclamandolo. Luke è davvero pronto per andare avanti?

LA RAINBOW OPINIONE:

Cos’è meno difficile e doloroso, fidarsi di qualcuno dopo una vita solitaria fatta di abbandoni e dopo una relazione disastrosa, oppure provare qualcosa per un uomo che non sia l’amore della tua vita, morto da solo un anno?

Luke ha vissuto una vita contando solo su se stesso. Madre drogata che lo abbandona, infanzia passata tra genitori affidatari finché a 16 anni decide di badare a se stesso. Almeno fino a che non conosce Kit e va a vivere con lui. Pessimo. Errore.

Tanto che ad un certo punto se ne va dall’America e arriva a Bristol.

A Bristol vive Paul. Che ha un background totalmente diverso da quello di Luke. Famiglia unita che lo supporta, un buon lavoro, una solida base economica ed una cerchia di amici dell’upperclass.

Assolutamente niente in comune, no? Ma l’amore non bada alle uguaglianze o alle differenze. Doveva essere solo un breve incontro per scaricare un po' di tensione e invece... Invece è stato un click.

Da subito Paul, che aveva perso il compagno l’anno precedente in un incidente automobilistico, si sente di nuovo vivo. Smette di pensare a Craig. A quello che avrebbe fatto o avrebbe detto.

E Luke non è da meno, anzi direi che per lui è ancora peggio. Si può fidare di Paul? Vuole solo una botta e via, vero? Oppure mi vuole? Ma come può volermi se nessuno in tutta la mia vita mi ha voluto?

Questo è quello che mi ha più straziato l’anima. L’assoluta, totale mancanza di fiducia in se stesso di Luke. Non stiamo parlando di “non ce la posso fare” o “non si accorgerà mai di me”, ma di assoluta convinzione di essere una nullità, di ripetersi giorno dopo giorno, ora dopo ora di non meritare nulla di più di quello che ha. E cos’ha? Un misero, scarno appartamento. Lavora in un fast food e viene costantemente denigrato e mobbizzato dal suo datore di lavoro. E anche di peggio.

Giuro, ad un certo punto mi prudevano le mani dalla voglia di menar schiaffoni a destra e a manca...

Tra i due il carattere più intrigante, per me, è stato quello di Luke. Si, Paul è un buono, uno che capisce le ritrosie e lascia gli spazi, ma Luke era quello più in gioco e quello che aveva più da perdere.

La mia opinione è positiva anche se avrei preferito che un paio di cose fossero sviluppate in maniera diversa.

Avrei preferito che Luke raccontasse tutta la storia di Kit, del perché fosse finito in Inghilterra; che Paul in qualche modo affrontasse Kit e che questi venisse, a parole, ridotto a esserino inutile e tremante. Come di solito sono i bulli: forti con i deboli e deboli con i forti.

Avrei preferito che qualcuno tirasse una sberla fortissima in faccia a Steve che, ok che agiva con tutte le buone intenzioni, ma pensa un po' ai cavoli tuoi e lascia gli altri vivere la propria vita!

E, si lo so, quello che sto per dire vi sconvolgerà, ha sconvolto anche a me pensarlo, ma avrei preferito un po' meno scene di sesso e un po' di più di trama.

Detto questo è un 3 arcobaleni bello pieno.

3 arcobaleni


May the multicolor be with you




LA BUBBA OPINIONE:

Quando H.J. Holt ha pensato al titolo di questo libro non poteva trovarne uno più giusto di “Andare Avanti”. È proprio di questo che parla il romanzo: due anime sole e rotte, da avvenimenti passati e persone non meritevoli d’amore, che insieme cercano di ANDARE AVANTI.

La solitudine è ormai fida compagna di Luke, giovane americano trasferitosi in Inghilterra per scappare da un passato pieno di violenza e affidi, e Paul, insegnante di matematica che ha appena perso il suo compagno di vita. Gli incontri nei night-club in cerca di una sveltina priva di sentimenti, sperando di trovare almeno una soddisfazione sessuale, sono all’ordine del giorno per i due. La loro storia inizia con del sesso travolgente e molto hot, ma che inspiegabilmente comporta la nascita di uno strano senso di legame che si cementifica piano piano col progredire del romanzo.

Il vero fulcro attorno a cui gira l’intero libro è l’incapacità di Luke di pensare al proprio futuro in modo ambizioso, e di avere fiducia negli altri e soprattutto nel paziente e romantico Paul. Purtroppo la natura schiva Luke è il prodotto di una vita senza punti di riferimenti sani e di una precedente relazione basata sulla violenza psichica e fisica con l’americano Kit, da cui Luke cerca di scappare. Si ritrova quindi a Bristol senza avere fiducia in sé, anche se ha combattuto tutta la vita per non cadere vittima delle lusinghe di una vita facile e sregolata.

Insieme a Paul intraprende un grandissimo percorso di auto-affermazione e di incremento dell’autostima verso le proprie capacità, così come di fiducia verso gli altri. Ad esempio nella scena del dildo gonfiabile. Scena tra l’altro molto molto hot, ma che mi ha portato a pensare “Ahia! Ma come è possibile a livello fisico?”

Tuttavia Luke non è il solo a dover combattere con i fantasmi del passato. Lo stesso Paul si deve scontrare con il ricordo e il senso di colpa verso il defunto compagno, con il giudizio dei suoi amici iperprotettivi, soprattutto con quello Steve, molto attaccato al precedente compagno di Paul. Senza contare la differenza di età fra lui e Luke che, anche se non così marcata per i miei gusti (circa 10 anni), all’interno del libro alle volte solleva delle problematiche tra i due.

Credo che il percorso di crescita sia evidente in entrambi i personaggi, ma il comportamento di Paul che tende a vedere Luke come un adulto che può cavarsela in qualsiasi occasione e non cercar di cambiarlo, credo sia il punto di svolta per entrambi. Insieme all’aiuto del saggio Henry, che sembra la guida delle anime perdute dell’aldilà, con un po’ più di battute piccanti e ironia.

A mio parere, anche se è il personaggio meno complesso del libro, Paul è stato quello più sorprendente e il cardine di tutto poiché ha rappresentato un modello a cui aspirare, con il suo amore per il proprio lavoro e per il giovane americano, mentre Luke quello più scontato.

La pecca del libro è che le troppe scene di sesso, molto hot ma leggermente ripetitive, levano la possibilità di sviluppare al meglio altre tematiche, come l’incontro con l’ex-compagno violento di Luke, l’attacco omofobo del datore di lavoro di Luke e le divergenze fra Luke e Steve, il migliore amico di Paul, che avrebbero reso il libro molto più interessante.

Il mio giudizio finale è racchiuso nelle parole interessante e accennato, perché troppe tematiche sono state affrontate di sfuggita per aggiungere scene di sesso, quindi non posso che dargli tre arcobaleni.

3 arcobaleni


Morsi & Stritolamenti 


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