13 lug 2015

Doppia Nerd-Recensione: "Preso alla sprovvista" di N.R. Walker.

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TITOLO: Preso alla sprovvista

TITOLO ORIGINALE: Blindside

AUTORE: N. R. Walker

CASA EDITRICE: Triskell

SINOSSI:

Mark Gattison ha evitato per tutta la sua vita da adulto l’amore e il concetto di impegno. Non è mai stato interessato a niente più che alle avventure di una notte o a brevi incontri nelle cabine dei bagni, ed è il perfetto esempio di uno che sa come divertirsi.Will Parkinson è il ragazzo che lo difende, che lo tollera, e colui che Mark definisce il suo migliore amico. Quando Will diventa instabile e un po’ distante, Mark si impegna per trovargli un fidanzato. Non avendo familiarità con il concetto, pensa che Will abbia bisogno di qualcuno che lo renda felice. Ciò che Mark non sa è che sta per essere preso alla sprovvista. Sta per essere mandato KO dalla cosa che ha avuto sotto gli occhi per tutto il tempo.

LA BUBBA OPINIONE:

Inizialmente non ero interessata a leggere “Preso alla sprovvista” della Walker. I primi due romanzi della serie non mi erano piaciuti e, anche se questo mi potrebbe far sembrare insensibile, i temi sulle problematiche di Isaac nel secondo mi hanno annoiata. Ma quando ho letto che il protagonista era il bisessuale Mark, libertino fin nel profondo, ho dovuto leggerlo. E meno male che l’ho fatto!

Sexy nerd che litigano sui personaggi della Marvel e i loro mantelli? Ho iniziato a sbavare e a gioire visto che la mia fantasia sexy la vedevo per iscritto!

Per quanto ormai io conosca i due protagonisti come la coppia dei sexy nerd ve li presento uno per volta.

Nell’angolo sinistro abbiamo Mark, ingegnere bisessuale con la fobia delle relazioni e fortemente impegnato a portarsi tutta la popolazione mondiale a letto (bisessuale: doppio delle possibilità, come ci ricorda la sua adorata mamma). Nell’angolo destro invece abbiamo Will, il migliore amico di Mark, dolce e ingegnere pure lui visto che lavorano insieme.

La storia di questi due ragazzi è una lotta a suon di battutine, frecciatine, ironia puramente nerd e vestiti da Wonder Woman (sono gelosa come donna che Mark sia così figo con un costume del genere) che ho amato con tutta me stessa e mi hanno fatto sospirare per la bellezza del rapporto tra i due, anche se si conosco da un solo anno.

Ecco un piccolo assaggio della loro oltraggiosa ossessione per i super eroi:

«C’è qualche altro personaggio dei fumetti a cui ti piacerebbe mancare di rispetto?»

«No… Oh, mio Dio, Will!» urlai. «Questa è un’idea eccellente. Per Halloween mi travestirò da Wonder Woman.» Will sbatté le palpebre lentamente, ma prima che potesse dirmi quanto fosse fantastica la mia idea, ci raggiunsero Carter e Isaac.

«Oh, per l’amore di tutto ciò che è Marvel,» borbottò Will. «Per favore, fatelo smettere!»

Purtroppo il rapporto inizia a incrinarsi quando Mark si mette in testa che per rendere felice Will e non farlo allontanare dalla città, a causa di genitori omofobi, l’unico modo sia diventare un’agenzia di appuntamenti con tanto di dépliant, con il solo scopo di trovare il compagno giusto per il miglior amico. Se voglio essere pignola già all’inizio il loro rapporto non prometteva come una vera e propria amicizia, ma Mark dà tutto un altro significato alla frase “fette di prosciutto sugli occhi”. Solo che il povero Mark, povero non molto perché si merita un po’ di sofferenza da cuoricino spezzato, accecato dal suo continuo professare al mondo la propria libertà dalle relazioni e impaurito dagli errori nel campo sentimentali della madre, si rende conto troppo tardi che vedere il proprio miglior amico nelle braccia di un altro non gli va molto a genio.

Il punto è che non possiamo nemmeno giustificarlo con il fatto che magari Will non prova nulla per lui oppure che non mostri i sentimenti! Al dolce Will non restava altro che strusciarsi come una gatta in calore sulla gamba di Mark, visto che gli occhioni dolci, lo stare sempre vicini e il ballare tête-à-tête con l’amico non sono serviti.

Will mi ha fatto una pena e una tristezza che mi ha colpita nel profondo. Vedere continuamente che l’oggetto dei tuoi desideri si porta a letto un uomo – o una donna, o magari più di un soggetto contemporaneamente - diverso ogni notte deve essere una grande sofferenza. Mentre a Mark avrei voluto tirare un cazzo e abbracciarlo nello stesso tempo. Frustante non descrive minimante la sensazione che ho provato durante tutto il libro.

Quindi cosa succederà quando la piccola bolla di felicità dei due mascherata da amicizia scoppierà?

Posso dire solo grazie ai diabetici e smielati Isaac e Carter, anche loro con nuovi risvolti. Isaac affetto da cecità fisica aiuta Mark affetto da cecità sentimentale. Ironica la cosa e credo ottimo per riassumere il libro della serie FIDUCIA CIECA di N.R. Walker.

La svolta inoltre arriva quando la madre di Mark trova finalmente qualcuno che può amare davvero e il figlio inizia ad ascoltarla su Will. La madre di Mark detta anche miss Satana, o mamma altenativa/folle/vogliowillcomefiglio è la ciliegina della torta di questa fantastica storia e ve la riassumo con queste frasi:

«Non è un po’ uno stereotipo quello?»

«Certo che sì,» rispose mia madre con nonchalance.

«Proprio come dire che tutti gli uomini gay amano il cazzo e le lesbiche amano gustarsi la fica»

A fronte di tutto ciò che vi ho detto non posso che dare 5 arcobaleni a questa splendida storia d’amore che esula da tutti i cliché degli amori a prima vista e dell’amore incondizionato. A questa storia che mi ha fatto ridere, odiare, frustare e molto di più dall’inizio alla fine. A questa storia d’amore vero che racchiude tutte le mie fantasie sugli M/M.

5 arcobaleni


Morsi & Stritolamenti da Bubbetta


LA RAINBOW OPINIONE:

Quando ho saputo che sarebbe uscito il terzo libro di questa serie, ho subito pensato “Ma... Ancora? Che altro c'è da dire?” Perché vedete *recensione matrioska mode on* a me, Carter, è sempre stato un po' sulle scatole. Isaac invece mi è sempre piaciuto. Questo ragazzo che non vuole aiuto da nessuno, con un carattere chiuso, difficile, che nei momenti di rabbia e dolore riesce a far sanguinare con le parole molto più efficacemente e precisamente di una katana. Cosa dite? No, non sto parlando di me, anche se...

Quello che volevo dire, prima di partire per la tangente, è che mi ha riempito di gioia sapere che il romanzo era incentrato su Mark. Il casinista Mark, il basta-che-respiri-Mark, quello che appena arriva porta scompiglio e una ventata di allegria.

Così, con animo più che ben disposto, ho iniziato la sua storia.

Mark non delude le passate impressioni. La sua vita è sempre la stessa. Lavoro e club dove “alleggerire il carico” e sfogare un po' di frustrazione. Nessuna relazione, nessun impegno, nessun rimpianto o rimorso.

Perché Mark non crede nelle relazioni, non crede nemmeno nell’amore. Si, crede che ci sia qualcosa di forte ed indissolubile tra Carter&Isaac. Non è che non creda nell’amore in toto: crede solo che non ne valga la pena. Crede di non aver mai incontrato, e che mai incontrerà, qualcuno che gli faccia cambiare idea.

Pensate quello che ho pensato io, vero? Già. Il buon vecchio Mark non sentirà nemmeno arrivare l’autoarticolato che lo investirà in pieno e che, anzi, per sicurezza, gli ripasserà sopra in retromarcia. E ben gli sta!

Dopo che Carter lo ha lasciato, Mark non pensava di poter trovare qualcun altro. Certo, era pieno di conoscenti, persone con cui si vedeva, parlava, usciva, passava del tempo; ma poi in ufficio è arrivato lui, Will.

E da quel momento, all’incirca un anno prima dei fatti narrati, Will diventa il suo tutto, come direbbe un’adolescente il suo supermiglioreamicodituttalavita.

Gioia, gioia, giubilo totale perché alla fine habemus un libro su Mark! Come perché alla fine? Ma come! Avete presente Carter, il veterinario che si innamora di Isaac? Ecco! Il suo miglior amico. Quello che appena arrivava portava scompiglio. Ora ci siete, vero? Sentite la marcia nuziale che parte?

Perfetto. Allora posso iniziare a parlarvene.

Mark non ama le relazioni, anzi, Mark non crede nelle relazioni. Non crede nemmeno all’amore. L’amore non esiste. Si può ottenere tutto quello di cui si ha bisogno con una sacrosanta botta e via. Per il resto c'è il suo miglior amico. O meglio, quello che, dopo che se ne è andato Carter, è diventato il suo miglior amico. Will.

Lavorano assieme, mangiano assieme, escono assieme, ballano assieme quando vanno nei club, vanno a vedere tutti quei film stranieri sottotitolati che tanto piacciono a Will perché è questo quello che fanno gli amici. Chi ha bisogno di qualcos’altro?

A quanto pare Will. Perché Mark nota – e vi dirò è già grasso che cola che si sia reso conto di qualcosa perché il ragazzo è un filo tonto sul lato sentimentalismo – lo sguardo triste di Will. Allora il genio, che vuole solo il bene e la felicità di Will perché lo ama, come amico logicamente, decide di trovargli l’uomo ideale. Facendo lui la selezione perché nessuno conosce Will come lo conosce lui.

No, tranquilli, il tonfo che avete sentito è la mia testa che sbatte sul tavolo. Dico, conoscete uno più all’oscuro dei propri reali sentimenti? Uno che neghi di più l’evidenza? Quando l’ho letto ho pensato “Mark cavolo! Si capisce che Will è cotto di te e tu con Carter non eri così, ma che deve fare sto povero ragazzo, mettersi un’insegna luminosa sulla capoccia?”

Ma per fortuna che ci sono Carter, Isaac e soprattutto la mamma! Sono ufficialmente innamorata della madre di Mark. L’avessi avuta io molto probabilmente sarei ancora più fuori di melone di quanto non lo sia già. Il consiglio del primo appuntamento è, credo, una delle scene più esilaranti mai lette. Soprattutto perché mi immaginavo sto ragazzetto con la sessualità confusa che deve ascoltare consigli su che cinema sia più indicato scegliere, da una madre che definire eccentrica credo sia un mero e riduttivo eufemismo.

Mi fa anche impazzire che Mark la chiami la figlia di Satana, perché, quando qualcuno la nomina, è matematico che 20 secondi dopo arrivi una sua telefonata.

Oh, sarà anche tanto suonata la mamma, ma anche lei ha capito tutto su Mark e Will.

Vi state, per caso, chiedendo perché non stia parlando della ricerca dell’uomo ideale? Perché ve lo dovete leggere gustare da soli. Dovete soffrire con Will e con Mark. Sì, perché l’idiota soffriva, sentiva male allo stomaco e non capiva cosa fosse... Perché voleva vedere Will felice però se qualcuno gli metteva le mani addosso a lui gli si stringeva lo stomaco e aveva solo voglia di menar le mani?

Anche quando Carter&Isaac gli dicono che quello che prova è amore, Mark non ci crede. Questo è parte del dialogo chiarificatore con lo stesso Will:

«Non sapevo cosa fosse o perché stessi così male. Ho detto a Carter che mi faceva male il cuore ed è stato allora che lui e Isaac mi hanno spiegato cos’era e perché stavo così male.»

«Non ne avevi idea?»

Scossi la testa. «Non sono mai stato innamorato finora...»

Will si leccò le labbra, come faceva quando era nervoso. «E sei innamorato ora?»

Gli sorrisi. «Beh, o è quello oppure ho una qualche malattia rara che dà palpitazioni cardiache e ginocchia molli quando ti guardo.»

«È quella la tua cardiomiopatia?»

Annuii. «È stata quasi fatale. Molto seria.»

E ancora, quando Will gli riferisce cosa gli disse Carter, ecco la risposta di Mark:

«Problemi di giramenti di testa, farfalle nello stomaco, nausea, non riuscire a mangiare e ora ho anche un problema di cambiamento della voce? Cavolo, il romanticismo fa male alla salute.»

L’intera struttura narrativa è basata sull’ironia e la leggerezza. Mi è piaciuto moltissimo soprattutto che, a seconda della scena narrata, si soffriva con Will o si urlava “svegliati!” a Mark. Non ho mai trovato un calo in tutto il romanzo.

Non è mai stato né troppo leggero, né pesante, né triste.

A chi lo consiglio? A chiunque.

A chi voglia leggere una storia d’amore senza struggimenti, a chi ama le commedie, a chi vuole ridere e soprattutto a chi vuole leggere una bellissima storia d’amore.

Giudizio finale? 5 arcobaleni!

5 arcobaleni

May the multicolor be with you


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